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Si è conclusa ieri, presso l’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano “Don Tonino Bello” di Lecce, la sessione invernale della discussione delle tesi del percorso triennale, che ha visto sette candidati conseguire il titolo di Baccalaureato in scienze religiose, corrispondente alla Laurea triennale.

 

 

 

Presidente della sessione il prof. Antonio Bergamo, direttore dell’Istituto. Pur nell’attualità dell’emergenza sanitaria che interessa ancora il nostro Paese e la drammaticità della guerra che ha colpito l’Europa e che tiene tutti col fiato sospeso, momenti di gioia sono stati condivisi per la conclusione di un ciclo di studi che permette l’iscrizione al corso di Laurea magistrale indirizzo didattico-pedagogico, con il conseguimento della Licenza.

Spiritualità e teologia nella devozione alla Madonna della Coltura di Parabita. Una rilettura storico-critica dell’eccidio di Parabita (1920-2020) è il tema dell’elaborato presentato da Francesco Antonazzo, relatore il prof. Alessandro D’Elia. Giusy Dinoy ha proposto Gesù e la samaritana (Gv 4,1-42). Alcuni aspetti esegetici e teologici, relatore il prof. Patrizio Missere. Educare alla libertà, correlazione tra pedagogia e teologia nella prospettiva di Maria Montessori (1870-1952) è il titolo della tesi di Mara Bisconti, relatore il prof. D’Elia. La filosofia e la religione per immagini l’argomento presentato da Clarissa Conte, relatore la prof. Emanuela Orlando. Gabriella Bolognese ha esposto L’impotenza intramondana di Dio nella croce di Cristo. La theologia crucis in Dietrich Bonhoeffer, relatore il prof. D’Elia. Maria di Magdala e le donne alla sequela di Gesù è il tema della tesi di Sarah Malerba, relatore il prof. Salvatore Mele. Ha concluso la sessione Paola Rizzato con San Giuseppe e il valore della paternità, relatore il prof. Luigi Manca.

L’Issrm “Don Tonino Bello” è un istituto universitario collegato accademicamente alla Facoltà Teologica Pugliese, eretto dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica della Santa Sede, in data 11 aprile 2017, al posto del precedente. È un Istituto accademico metropolitano, sostenuto, oltre che dall’Arcidiocesi di Lecce, anche dalle Arcidiocesi di Otranto, Brindisi-Ostuni, dalle Diocesi di Nardò-Gallipoli e Ugento-S. Maria di Leuca. La sua mission offrire la conoscenza degli elementi principali della Teologia, dei suoi necessari presupposti filosofici e complementari delle scienze umane. Promuove la formazione religiosa dei laici e delle persone consacrate, per una più attiva partecipazione ai compiti di evangelizzazione, prepara i candidati ai vari ministeri laicali e servizi ecclesiali e con il corso di specializzazione biennale, successivo al baccalaureato, qualifica i docenti di religione nelle scuole di ogni ordine e grado, eccettuate le Istituzioni di livello universitario, come dalle indicazioni della Congregazione per l’Educazione Cattolica.

«Il nostro Istituto si impegna a diffondere la cultura del Vangelo della prossimità, fedele all’intitolazione al servo di Dio, don Tonino Bello, il quale, con parole toccanti ed efficaci, riusciva ad esprimere un aspetto di quel principio di fraternità così caro a papa Francesco, affinché permei tutte le istituzioni educative e religiose – afferma l’arcivescovo Michele Seccia, moderatore dell’Issrm –. È chiamato ad essere in questo senso un laboratorio di relazionalità, non solo nella trasmissione dei saperi e delle competenze, ma anche nel raccordarli ad un vissuto che sia espressione di quella motivazione profonda che ha spinto ogni studente a intraprendere questo percorso di studi. Riconoscere l’unicità e il valore di ogni singola persona è il presupposto di ogni autentico vivere comunitario, e ogni vivere comunitario è regolato dalla ricerca del bene comune al cui servizio l’autorità è posta».

E la nuova sede presso il Centro mediterraneo di cultura “Giovanni Paolo II”, nel quartiere Castromediano di Lecce, «ha voluto esprimere l’attenzione della Chiesa di Lecce a questa necessità, - precisa mons. Seccia - offrendo un luogo adeguato per la convivialità dei saperi e delle competenze, al fine di formare cristiani maturi e all’altezza delle sfide dei tempi che viviamo, attraversati da complessità e opportunità».

 

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