A Bari, il dramma del neonato trovato morto nella culla anonima della chiesa di San Giovanni Battista ha scosso la comunità e rilanciato l’impegno delle associazioni nel garantire ascolto, supporto e vicinanza per prevenire simili tragedie.
“Nessun bambino è un errore”. È il messaggio, carico di speranza, impresso accanto alla porta della stanza nella chiesa. Uno strumento di vita che non ha potuto far nulla per salvare un bimbo di circa un mese. “Sono profondamente colpito”, dice il parroco, don Antonio Ruccia, che nel corso di questi anni ha già assistito al soccorso di due neonati nella sua parrocchia, “soprattutto perché da sempre ci impegniamo a favore della vita”. Dietro il dramma, che ha lasciato sgomenta un’intera comunità, si celano spesso solitudine e povertà, sia psicologica che economica, che molte associazioni si impegnano quotidianamente a combattere accompagnando le mamme con tutto il supporto necessario.
“Noi offriamo uno sportello di ascolto ufficialmente aperto due giorni a settimana, ma reperibile h24 grazie ai volontari”, racconta Giovanni Gallo, presidente dell’associazione di volontariato Centro di aiuto alla vita (Cav) di Mola di Bari. “Ogni mamma non è uguale all’altra, offriamo a ognuna, a seconda delle esigenze, un progetto di accompagnamento e di vicinanza. Non ci limitiamo a consegnare il pacco con i generi alimentari. Ogni incontro, infatti, diventa anche l’occasione per raccontarci come va l’esperienza con la gravidanza, con il bambino, se ci sono difficoltà, e insieme si trova la soluzione per collaborare.
Nessuna mamma che si rivolge a un Centro di aiuto alla vita si sentirà mai giudicata, ma piuttosto accolta. Mentre tutti provano a far percepire la gravidanza come un elemento di novità, noi la consideriamo un’opportunità. Abbiamo accompagnato donne che volevano interrompere la gravidanza con la nostra amicizia e la nostra solidarietà a ‘far pace’ con il proprio bambino, e qualcuna si è fatta portavoce della propria esperienza con le altre mamme in difficoltà”.
Sempre attiva telefonicamente e una volta a settimana con uno sportello al Santuario Sant’Antonio di Bari, luogo vocato all’accoglienza degli ultimi, dei bisognosi e delle persone senza fissa dimora, è l’associazione Famiglia per tutti Odv che, in rete con il servizio di affido del comune, promuove da circa 23 anni tutte le forme di sostegno al diritto alla famiglia per i minori.
“Sosteniamo le maternità difficili per evitare che si arrivi all’abbandono dopo la nascita o all’aborto. Abbiamo un servizio attivo di dispensa per neonati o nuclei con mamme sole, in stato di disagio economico ma anche sociale, con bambini piccoli da 0 a 30 mesi”,dichiara la presidente Angela De Girolamo. Diverse poi le attività di sensibilizzazione e socializzazione tra famiglie, ma anche di formazione e sostegno alla genitorialità, tra cui corsi di orientamento all’accoglienza, corsi di formazione all’affido e gruppi di mutuo aiuto con l’aiuto di operatori e figure professionali. Ma non solo. “Accogliamo con gioia la vita che si annuncia con uno sguardo speciale alle donne che hanno bisogno di recuperare la loro dignità di madri, ma soprattutto di persone. Sono tante quelle che arrivano da paesi stranieri, a cui offriamo supporto e vicinanza nel rispetto della loro cultura e del loro credo”.