Non è facile descrivere a parole e mettere nero su bianco delle emozioni uniche, che poche volte nella vita si ha l’opportunità di sperimentare. È proprio quell’emozione che lo scorso 15 dicembre hanno vissuto davanti a Papa Francesco alcuni ragazzi dell’Azione cattolica diocesana di Lecce.
Tutto ha avuto inizio con una chiamata, qualche settimana fa, da parte del Centro nazionale dell’Azione Cattolica Italiana che informava che la diocesi di Lecce era stata individuata, insieme ad altre 13, per incontrare il Santo Padre in udienza privata e porgergli gli auguri di Buon Natale da parte di tutta l’Azione cattolica dei ragazzi (Acr). La gioia e l’incredulità generate da questa notizia hanno subito lasciato il posto alla voglia di organizzare il viaggio. Tutte le parrocchie della diocesi che aderiscono al cammino dell’Acr sono state coinvolte nella scelta dei due ragazzi che avrebbero rappresentato l’Ac di Lecce a Roma: Bridget, dalla parrocchia Santi Angeli Custodi di San Pietro Vernotico, e Gabriele, dalla parrocchia Maria SS Assunta di Arnesano.
Giovedì 14 dicembre si sono dati appuntamento alla stazione di Lecce per mettersi in viaggio verso Roma. Già sui binari, in attesa del treno, ognuno sentiva l’emozione e la curiosità l’uno dell’altro; si sono sentiti subito uniti da un legame speciale, anche insieme alle proprie famiglie che hanno vissuto al loro fianco, anche se da lontano, questa esperienza. Sentivano profondamente la responsabilità di portare a Papa Francesco non solo il loro abbraccio, ma anche quello di tutti i bambini e ragazzi dell’Azione cattolica di Lecce, degli educatori e assistenti e di tutte le comunità parrocchiali.
Arrivati a Roma, il primo incontro è stato con i membri del Consiglio nazionale di Azione cattolica, con la responsabile nazionale Acr, Annamaria Bongio, con il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano e con i ragazzi e le ragazze delle altre diocesi partecipanti. La serata di benvenuto è stata una proficua occasione per rompere il ghiaccio e per sentirsi una vera famiglia che si appresta a condividere una giornata importante.
La mattina del 15 dicembre, ancora più emozionati della sera prima, si sono preparati, proprio come si fa quando ci si appresta a vivere un importante appuntamento e si vuole essere eleganti e ben curati, e si sono diretti verso la basilica di San Pietro. Entrando nelle meravigliose sale del Vaticano, lo stupore e l’incredulità crescevano ad ogni passo sino a quando, finalmente, il Santo Padre si è presentato, accolto dalle voci gioiose che inneggiavano i canti propri dell’Acr. Hanno avuto la possibilità di accostarsi a Papa Francesco e a portargli, simbolicamente, il saluto di tutta l’Azione cattolica diocesana, donandogli alcuni semini di girasole, gli stessi che durante la Festa del Ciao diocesana dello scorso novembre sono stati consegnati alle parrocchie partecipanti, come un unico filo di speranza che tiene tutti uniti.
Gabriele racconta che “incontrare il Santo Padre è un’emozione unica e inimmaginabile” e, ironicamente, che non voglia più lavarsi le mani, per non perdere il profumo e la santità di quella stretta di mano; Bridget sottolinea, invece, che “l’esperienza è stata breve ma intensa e che questo incontro non si potrà mai dimenticare”.
Nel saluto che il Santo Padre ha rivolto a tutti i ragazzi presenti ma, in generale, a tutti i ragazzi dell’Acr, ha detto che “nel Natale Dio ci mostra il suo amore e ci invita ad amare: Lui, gli altri e il creato” e ci esorta a rispondere “al suo invito unendo, con la nostra amicizia e con la nostra tenerezza, il cielo e la terra in un unico grande abbraccio” (QUI IL TESTO INTEGRALE).
Al rientro, Bridget e Gabriel si sono impegnati a condividere tutte queste emozioni con i loro coetanei, affinché questa grazia sia davvero vissuta in tutta l’associazione diocesana e non si fermi qui.
*Vice responsabile diocesana Acr