La spesa militare globale ha raggiunto il suo massimo storico nel secondo anno di pandemia: 2.113 miliardi di dollari, con un aumento dello 0,7%, un trend in crescita costante negli ultimi sette anni.
Chi ha investito di più in armamenti nel 2021? Stati Uniti, Cina, India, Regno Unito e Russia, che insieme rappresentano il 62% della spesa globale. I principali esportatori di armi nel mondo sono invece, nell’ordine, Stati Uniti, Russia, Francia, Cina e Germania. Nel 2021 sono aumentate le esportazioni di armi da Stati Uniti e Francia e calate invece le esportazioni di armi russe, cinesi e tedesche. Il commercio mondiale di armi è diminuito leggermente (-4,6% tra il 2012–16 e il 2017–21), ma sono aumentate le importazioni in Europa, Asia orientale e Oceania. Sono aumentate notevolmente le esportazioni di Stati Uniti e Francia e le importazioni verso Europa (+19%), Asia orientale (+20%) e Oceania (+59%). La crescita maggiore delle importazioni è in Europa. Elevati sono sempre i trasferimenti verso il Medio Oriente, mentre quelli verso l’Africa e le Americhe sono diminuiti. La facile equazione è che i conflitti e la violenza non cessano perché i governi - e le lobby delle armi - hanno interesse a vendere, comprare e fare profitti. Come purtroppo si sa, i leader decidono le guerre e mandano i poveri a morire. I dati costantemente aggiornati sulla spesa militare globale e sull’import-export globale sono forniti dal Sipri (Stockholm international peace research institute).
In Europa la crescita maggiore dell’import di armi. In Europa, a causa del grave deterioramento delle relazioni tra molti Stati europei e Russia, nel periodo 2017-21 le importazioni di armi sono state +19% rispetto al 2012-16 e hanno rappresentato il 13% dei trasferimenti globali di armi. I maggiori importatori sono stati il Regno Unito, la Norvegia e i Paesi Bassi. Secondo il Sipri “si prevede che anche altri Stati europei aumenteranno in modo significativo le loro importazioni di armi nel prossimo decennio, avendo recentemente effettuato ingenti ordini per le principali armi, in particolare aerei da combattimento dagli Stati Uniti”. La Francia ha rappresentato l’11% delle esportazioni globali di armi nel 2017-21, diventando così il terzo maggiore esportatore di armi. Il suo export è aumentato del 59% tra il 2012-16 e il 2017-21. In Italia l’export di armi è cresciuto del 16% rispetto al 2016. Le esportazioni italiane di armi hanno rappresentato il 3,1% del totale mondiale nel 2017-21. L’export è diminuito invece nel Regno Unito del 41% tra il 2012-16 e il 2017-21 e del 19% in Germania.
Asia e Oceania sono le più grandi regioni importatrici di armi. I due continenti hanno ricevuto il 43% dei trasferimenti globali nel 2017-21, in particolare: India, Australia, Cina, Corea del Sud, Pakistan e Giappone. Gli Stati Uniti rimangono il principale fornitore dell’Asia e dell’Oceania. Le importazioni di armi nell’Asia meridionale sono diminuite del 21% e quelle nel sud-est asiatico sono diminuite del 24% tra il 2012-16 e il 2017-21. Nello stesso periodo, le importazioni di armi in Oceania sono cresciute del 59%, a causa di un aumento del 62% delle importazioni australiane, e le importazioni in Asia orientale sono aumentate del 20%. La causa sono le tensioni tra la Cina e molti Stati asiatici e dell’Oceania.
Medio Oriente. Le importazioni si stabilizzano dopo un forte aumento (+86% tra il 2012-2016). Gli Stati mediorientali hanno importato il 2,8% di armi in più nel 2017-21 rispetto al 2012-2016. L’Arabia Saudita è il secondo importatore di armi al mondo (+27% tra il 2012-16 e il 2017-21). Le importazioni di armi del Qatar sono cresciute del 227%, spingendolo dal 22° posto al 6°. La spesa militare del Qatar nel 2021 è stata del 434% superiore rispetto al 2010. Le importazioni di armi israeliane sono aumentate del 19% tra il 2012-16 e il 2017-21.
Africa. Nel 2017-21 i cinque maggiori importatori di armi nell’Africa subsahariana sono stati Angola, Nigeria, Etiopia, Mali e Botswana. Le importazioni di armi dell’Egitto sono cresciute del 73% tra il 2012-16 e il 2017-21, diventando così il terzo importatore di armi a livello globale. La Nigeria, in risposta all’estremismo violento e alle insurrezioni separatiste, ha aumentato la sua spesa militare del 56% nel 2021, per raggiungere i 4,5 miliardi di dollari.
Stati Uniti. La spesa militare statunitense è stata di 801 miliardi di dollari nel 2021, con un calo dell’1,4% rispetto al 2020. I finanziamenti statunitensi per la ricerca e lo sviluppo militari sono aumentati del 24% tra il 2012 e il 2021, mentre per l’approvvigionamento di armi sono diminuiti del 6,4% nello stesso periodo. Questo significa che gli Stati Uniti vogliono mantenere un vantaggio tecnologico rispetto agli altri Paesi. Le esportazioni di armi degli Stati Uniti sono cresciute del 14% tra il 2012-16 e il 2017-21, aumentando la propria quota globale dal 32% al 39%. Nel periodo 2017-21 sono state più del doppio (108% in più) rispetto a quelle del secondo esportatore, la Russia. Il 43% delle armi statunitensi va in Medio Oriente, con un aumento del 106% nelle consegne di armi principali all’Arabia Saudita.
La Russia ha aumentato il budget militare del 2,9% nel 2021, pari a 65,9 miliardi di dollari, per rafforzare le sue forze lungo il confine ucraino. Questo è stato il terzo anno consecutivo di crescita e la spesa militare russa ha raggiunto il 4,1% del Pil nel 2021. La cifra finale è stata di 48,4 miliardi di dollari. La Russia, che ha rappresentato il 19% di tutte le esportazioni di armi nel 2017-21, ha visto le sue esportazioni ridursi del 26% tra il 2012-16 e il 2017-21. Ciò è dovuto ad un calo delle consegne a India e Vietnam, ma nei prossimi anni sono previste grandi consegne all’India.
Ucraina, +72% di spesa militare. Poiché l’Ucraina ha rafforzato le sue difese contro la Russia, la sua spesa militare è aumentata del 72% dall’annessione della Crimea nel 2014. La spesa è scesa nel 2021, a 5,9 miliardi di dollari, ma rappresentava ancora il 3,2% del Pil.
Cina. È il secondo Paese al mondo, dopo gli Usa, a spendere più soldi in armamenti. Ha stanziato circa 293 miliardi di dollari per le sue forze armate nel 2021, con un aumento del 4,7% rispetto al 2020. La spesa militare cinese è cresciuta per 27 anni consecutivi. Le esportazioni di armi della Cina sono però diminuite del 31% tra il 2012-16 e il 2017-21.
India. La spesa militare indiana di 76,6 miliardi di dollari si è classificata al terzo posto nel mondo. È aumentata dello 0,9% dal 2020 e del 33% dal 2012. Le importazioni di armi indiane sono diminuite del 21% tra il 2012-16 e il 2017-21. Tuttavia, l’India è il più grande importatore a livello globale e sta pianificando importazioni di armi su larga scala nei prossimi anni da diversi fornitori.
Iran. Nel 2021 il budget militare iraniano è aumentato, per la prima volta in quattro anni, a 24,6 miliardi di dollari. I finanziamenti per il Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche hanno continuato a crescere nel 2021, del 14% rispetto al 2020, e hanno rappresentato il 34% della spesa militare totale dell’Iran.
Armi nucleari. Nell’ottobre 2021, nonostante i progressi nella riduzione degli arsenali dalla “guerra fredda”, il totale mondiale delle testate nucleari è ancora elevato: 9 Paesi ne possiedono circa 13.150. In particolare, Russia e Stati Uniti (ognuna con circa 4.000 testate nelle loro scorte militari) ne possiedono circa il 91%. Gli altri Stati che possiedono armi nucleari hanno un centinaio di testate per la propria sicurezza nazionale.