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“Vivere uno stile di moderazione tra le forze politiche, evitando le radicalizzazioni e trovando vie di mediazione alla ricerca del bene comune”.

 

 

 

È l’auspicio espresso da La Civiltà Cattolica nell’editoriale del numero in uscita oggi, dedicato ai risultati delle elezioni politiche in vista della formazione del nuovo governo di centrodestra. “Le sfide che si presentano al prossimo governo e al prossimo Parlamento sono molte - l’analisi della rivista dei gesuiti -. La guerra ha accelerato il problema del reperimento delle risorse primarie, e la crisi energetica ha rotto la spinta della globalizzazione e provocato una crisi economica mentre l’Europa si stava lentamente rialzando dalle conseguenze della pandemia, e si dovranno affrontare le nuove fasi del Pnrr”.

Quindi la sfida demografica: “l’Italia è sempre più vecchia e non ci sono ancora politiche per la natalità adeguate. A questo si aggiungono alcune gravi questioni strutturali per il Paese: la medesima crisi demografica nel giro di pochi anni porterà alla definitiva insostenibilità del welfare state; poi c’è il Meridione, che senza reali investimenti infrastrutturali vede progressivamente aumentare gli squilibri rispetto al resto del territorio nazionale; e, infine, la valorizzazione dei giovani: molti tendono a emigrare e senza di loro non ci saranno prospettive per il futuro”.

Molto preoccupante, annota infine La Civiltà Cattolica, l’allontanamento dei cittadini dalla politica: “il 36% degli italiani non si è recato alle urne ed è la percentuale più elevata di sempre”, un serio rischio per “la vita democratica del Paese”.

 

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