Il report appena pubblicato della Regione Emilia Romagna illustra il problema psicologico relativo ai giovani della regione e non solo.
Il titolo del report pubblicato quest’anno è “Tra presente e futuro” e la pubblicazione è stata possibile grazie alle studentesse e agli studenti di tutte le scuole secondarie di 1° e 2° grado, che hanno risposto volontariamente ed in maniera autonoma ad un questionario distribuito online.
Il 40% dei giovani si sente ansioso, agitato o impaurito. Più colpite sembrano essere le ragazze, con percentuali di disagio riferito che arrivano all’80% del campione.
Inoltre. è aumentata, rispetto agli anni precedenti, la propensione all’isolamento dei giovani.
Paolo Crepet ha commentato i dati: “Siamo davanti non ad un’emergenza psichiatrica ma ad un’emergenza sociale con ripercussioni psicologiche». Cosa succede se i giovani, dalla mattina alla sera, sono davanti ad un telefono? Diventano zombie, destinati a trascorrere un’adolescenza zombie. Certo, non tutti, dipende dal contesto familiare dal quale provengono. Ma ci troviamo davanti a ragazzi incattiviti. E mi arrabbio perché mi chiedo cosa si faccia per questi giovani in termini di politiche di inclusione”
Il famoso psicoterapeuta illustra un quadro preoccupante sulla condizione degli adolescenti, e la solitudine digitale amplifica molti aspetti psicologici.
Sicuramente è necessario investire maggiormente nella formazione dei docenti e nell’autonomia scolastica. Dare largo spazio ai centri di ascolto giovanile, sparsi nelle nostre città, con sedi anche mobili se necessario e ambientate nella movida, o nei luoghi di ritrovo giovanili.
Andare loro incontro e cercare di “aprire quella porta” che li tiene rinchiusi nel loro mondo, per accompagnarli in percorsi di comprensione e controllo del disagio. I colloqui psicologici aiutano a entrare in contatto con la propria difficoltà e a intraprendere un percorso di guarigione.