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Non usa mezzi termini il vescovo emerito di Ventimiglia-Sanremo, mons. Alberto Maria Careggio, nello stroncare il Festival della canzone italiana, che oggi si conclude nella cittadina appartenente alla sua diocesi, in un’intervista al settimanale Maria con te in edicola da giovedì scorso.

 

 

 

Come ogni anno, l’evento canoro, è accompagnato dalle polemiche. Bene o male, purché se ne parli, pensano gli organizzatori. Il festival, tanto amato dagli Italiani, è un evento per tutto il territorio, un momento prezioso sotto tanti punti di vista, soprattutto a livello di promozione turistica e di conseguenza con un ritorno sotto il profilo economico e occupazionale. Naturalmente tutta Sanremo vive queste giornate in un clima di festa.

Considerando che il Festival di Sanremo è un evento essenzialmente mondano e leggero, ma che potrebbe, secondo il presule ligure, essere arricchito di contenuti importanti.

Mons. Careggio ricorda le profetiche parole di San Giovanni Paolo II, quando, in occasione del 50° anniversario dell’inizio della Seconda guerra mondiale disse che «la vita pubblica non può prescindere dai criteri etici. Quando si sfilaccia il tessuto morale di una nazione, tutto è da temere».

 

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