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Nel 2022, ben l’11% degli studenti delle medie e delle superiori ha ammesso di fare regolare utilizzo di sigarette elettroniche.

 

 

 

Si tratta di oltre 3 milioni di bambini e di ragazzi: il 28% di loro le usa quotidianamente e quasi l’85% sceglie quelle aromatizzate alla frutta o a sapori dolci. Un recente studio, però, aggiunge una nota dolente: il 14,3% degli utenti di sigarette elettroniche, nel giro di un anno, è passato a fumare le sigarette tradizionali.

Secondo le più recenti ricerche, l’uso quotidiano e costante di sigarette elettroniche ha degli effetti avversi sullo sviluppo a lungo termine della struttura e della funzione del cervello. Si possono notare anche dei cambiamenti della neurocognizione e del comportamento. Importanti e pericolosi anche i potenziali rischi per i polmoni, soprattutto nei giovanissimi: le particelle chimiche ultrafini introdotte nel corpo mediante l’uso di sigarette elettro-niche può causare problemi cardiovascolari, asma, danni ai tessuti polmonari e anche una bronchite cronica.

Prima si inizia più è difficile smettere, spiegano gli esperti, perché il cervello degli adolescenti è più sensibile alle proprietà farmacologiche della nicotina, pertanto, i ragazzi sviluppano più facilmente dipendenza rispetto agli adulti. Non a caso, quanto più precoce è il consumo di tabacco, tanto più bassi sono i tassi di successo nello smettere di fumare. La disponibilità di numerosi aromi rappresenta il cavallo di battaglia dell’industria delle e-cigs che riescono ad attrarre i giovani all’utilizzo, pubblicizzando aromi ‘naturali’, sempre nuovi, che incoraggiano la sperimentazione e mantengono viva la curiosità. La sigaretta elettronica è proposta come alternativa più salutare, più economica e più pulita rispetto alle sigarette tradizionali. Occorre preservare i minori dall’utilizzo di questo strumento. Aumentare restrizioni e controlli relativi è quindi necessario.

 

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