Vamos levantar (alziamoci) è il titolo che il Servizio regionale per la pastorale giovanile della Puglia ha voluto dare alla giornata organizzata per tutti gli adolescenti e i giovani che si sono incontrati ieri a Molfetta prima di partire per la prossima Giornata mondiale della gioventù che si terrà a Lisbona da martedì 1 a domenica 6 agosto.
Nel pomeriggio di ieri 17 luglio il seminario regionale “Pio XI” di Molfetta ha aperto le sue porte a circa mille tra educatori, giovani, presbiteri e vescovi. Presenti anche una trentina di ragazzi della diocesi di Lecce accompagnati da don Alessandro Mele e da don Luca Curlante del Servizio diocesano di pastorale giovanile.
Mons. Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie e delegato per la famiglia e la vita e per la pastorale giovanile, ha salutato i presenti augurando a ciascuno di vivere in pienezza l’esperienza della Gmgaccogliendo con gioia quanto il Signore dirà al loro cuore e alla loro vita.
Centro dell’evento è stata la preghiera del Mandato conferito a tutti i pellegrini in partenza. A presiedere il momento è stato mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Bari-Bitonto e presidente della Conferenza episcopale pugliese, con la presenza di molti vescovi delle diocesi pugliesi.
Mons. Satriano nella sua riflessione ha messo in evidenza come “La Gmg diviene ancora una volta spazio fecondo di incontri e di storie, che ci aprono all’ascolto di Dio e di noi stessi. Ci mettiamo in viaggio, come Maria, assumendo la postura pasquale di chi si mette in cammino, sospinto dalla forza dello Spirito”.
“Accogliendo la sfida del viaggio, del pellegrinare - ha aggiunto -, ci alziamo e in fretta desideriamo raggiungere in fretta, per raggiungere il mondo e annunciargli la gioia di Colui che è divenuto imprescindibile per la nostra vita: Gesù, lieta notizia del Padre per l’uomo di ogni tempo. Non più soli dinanzi ai fallimenti e alle cadute umane - ha concluso Satriano -, anche noi come Maria, sentiamo l’irrefrenabile desiderio di aprirci alle urgenze del mondo, riscoprendo la vita non più come bene da trattenere ma come dono da offrire”.
L’evento si conclude con la consegna ad ogni partecipante di un diario per annotare pensieri e riflessioni che accompagneranno il pellegrinaggio, perché “questa particolare forma di narrazione - sottolineano gli organizzatori - possa essere segnata da significati buoni per la loro crescita umana e cristiana”.