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Il 13 aprile 2024 ha segnato una tappa fondamentale nel cammino verso il riconoscimento della santità di Madre Teresa Lanfranco, data in cui, su autorizzazione di Papa Francesco, il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi, ha pubblicato il decreto che conferma la venerabilità della Serva di Dio, con il riconoscimento delle «le virtù teologali della fede, della speranza e della carità verso Dio e verso il prossimo, oltre alle virtù cardinali della prudenza, giustizia, fortezza e temperanza».

 

 

Domenica 1° settembre alle 10, nella basilica concattedrale di Gallipoli, il vescovo Fernando Filograna presiederà la santa messa di ringraziamento per la venerabilità di Madre Teresa Lanfranco, invitando tutta la comunità a unirsi in preghiera e gratitudine.

Papa Francesco, in Gaudete et exsultate. Esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, descrive la santità come qualcosa di accessibile a tutti, specialmente nelle piccole azioni quotidiane. In Teresa Lanfranco è incarnato il concetto della ‘santità della porta accanto’, una vita di dedizione silenziosa e di amore instancabile, che rispecchia la presenza di Dio nel mondo così come chiarisce il Pontefice: «Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante. Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe media della santità». (Gaudete et exsultate,7).

Ed in particolare tra le forme di santità, Papa Francesco sottolinea quelle legate al ‘genio femminile’ che “si manifesta in stili femminili di santità, indispensabili per riflettere la santità di Dio in questo mondo”. 

Madre Teresa Lanfranco, salentina, nacque a Gallipoli il 24 marzo 1920, ultima di otto figli, da una modesta famiglia di sani principi morali e religiosi. Il padre Pietro Paolo era un portuale e la madre, Chiara Lucrezia Zante, una casalinga disponibile e generosa verso il prossimo e i bisognosi. Annunziata Addolorata, nome di battesimo, sin da piccola manifestò una forte devozione verso la Madonna, specialmente attraverso la quotidiana preghiera del santo Rosario.

Degli anni legati alla sua fanciullezza e adolescenza si hanno poche notizie. A 17 anni incontrò a Gallipoli la Beata Elisa Martinez che nel 1934 a Botrugno aveva costituito una nuova fondazione di vita religiosa sotto la protezione della Vergine Maria: un incontro che segnerà la piccola Annunziata. Infatti, entrò a far parte della piccola comunità il 17 settembre 1937.  Il 20 marzo 1938, a 18 anni, ci fu la vestizione religiosa e Annunziata Addolorata prenderà il nome di Suor Teresa, in onore della santa di Lisieux, a cui era devota. Il 15 agosto 1941 il vescovo di Ugento, mons. Giuseppe Ruotolo, eresse la Pia Unione in Istituto di diritto diocesano, col nome di Figlie di Santa Maria di Leuca e il 17 agosto dello stesso anno le prime suore emisero la prima professione religiosa.

Suor Teresa per le sue virtù, appena ventenne, fu scelta dalla madre fondatrice come guida delle candidate alla vita religiosa nel ruolo di maestra delle novizie e vicaria. Ricoprì nel tempo anche il ruolo di economa generale. Nel 1943 la congregazione religiosa delle Figlie di Santa Maria di Leuca ottenne il Decreto di erezione di diritto pontificio.

Durante la seconda guerra mondiale, Madre Teresa e Madre Elisa furono forzatamente separate, con Madre Teresa che continuava ad occuparsi della comunità nel Sud Italia. Dopo la guerra, si riunirono e continuarono a lavorare insieme per far crescere la congregazione. Madre Teresa si trasferì a Roma nel 1946, dove contribuì alla stabilizzazione della casa generalizia e del noviziato.

Madre Teresa rimase sempre leale a Madre Elisa, anche durante le difficoltà interne dell'Istituto. Quando Madre Elisa dovette lasciare il suo ruolo di superiora generale nel 1987, fu proposta per succederle, ma rifiutò sia per motivi di salute (dall’età di 36 anni soffriva di diabete mellito che le aveva provocato problemi alla vista e al cuore) che per favorire una suora più giovane. Negli ultimi anni si dedicò interamente alla preghiera. Morì l'8 giugno 1989. I suoi resti furono inizialmente tumulati nel cimitero Flaminio di Prima Porta, poi traslati nella cappella della casa generalizia delle Figlie di Santa Maria di Leuca nel 2017.

L’eredità di Madre Teresa Lanfranco ci sprona a riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita, a vivere con umiltà e a donare noi stessi agli altri, proprio come lei ha fatto. La sua storia ricorda che la santità è a portata di mano, nella fedeltà alle piccole cose, nella pazienza e nell'amore, giorno dopo giorno. Un richiamo forte e chiaro a tutti noi: la santità non è lontana, ma vive accanto a noi, nelle persone e nelle storie che spesso passano inosservate, ma che brillano agli occhi di Dio.

 

 

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