Anche questa volta è il solito Lecce sprecone in avanti e distratto in difesa, ma per lo meno arrivano i tre punti e una vittoria al Via del Mare che mancava dalla partita con la Lazio in serie A.
l mattatore della serata è stato Stepinski che ha regalato una doppietta e tanta sostanza in area in rigore. Il Pescara si è dimostrato poca cosa per i salentini, ma Mancosu e compagni si stavano complicando la vita in dieci minuti, a metà ripresa, mentre per il resto sono apparsi solidi anche se non brillanti. Finalmente una prova comunque convincente per i giallorossi, pur dovendo registrare qualche errore tecnico di troppo e un imperdonabile black out proprio nel cuore del match che poteva costare caro.
Senza Listkowski e Falco, Corini ha schierato Mancosu come trequartista (buona la sua prova) e in avanti ha proposto la coppia d'attacco Coda-Stepinski.
Il centrocampo è stato guidato da Tachsidis, anche questa sera ispirato pur se a intermittenza, al contrario di Henderson, che ha macinato tanti chilometri e ha fornito assist smistando tanti palloni.
Propositivo è stato anche Adjapong che ha spinto molto sulla sua fascia di competenza. Positivo l'inserimento di Paganini preferito giustamente a Majer. Infatti, proprio Paganini ha dato ordine ed equilibrio alla squadra.
La manovra del Lecce è apparsa fluida e avvolgente, anche se non sempre precisa nei passaggi. Il Pescara non è stato certo a guardare e, in qualche occasione, ha messo in difficoltà la retroguardia salentina, ma Gabriel non è stato impegnato per tutto il primo tempo. Si è trattato dunque di poca cosa in confronto agli attacchi dei giallorossi, che hanno meritato la vittoria.
È entrata in campo una squadra grintosa e capace di dettare le danze fin dai primi minuti. Dopo una iniziale fase di studio, i padroni di casa hanno fatto valere le loro doti tecniche e anche tatticamente il Lecce è parso superiore agli avversari.
Il gol era nell'aria ed è arrivato su azione di angolo: perfetta la girata di Stepinski, ma già prima Coda aveva avuto un'occasione clamorosa salvata dal portiere pescarese Fiorillo.
Al 40' incredibile l'errore di Coda che da solo davanti al portiere ha sciupato la più ghiotta delle occasioni. Nel primo tempo il Lecce ha avuto il solo torto di non chiudere subito il match nonostante le numerose occasioni. Se non si è pagato dazio col Pescara, in altri casi potrebbe essere rischioso.
Nel secondo tempo, il Lecce ha amministrato il vantaggio e non ha mai sofferto più di tanto gli avversari, se non al principio. In contropiede ha subito messo le cose in chiaro Coda che ha raddoppiato e al 50' la partita era già virtualmente chiusa. Un errore grave in disimpegno di Coda ha però riaperto il match anche grazie al gran tiro di Maistro che indisturbato ha messo la palla sul secondo palo con un tiro dal limite. Dopo dieci minuti di sofferenza e due grandi interventi di Gabriel, ci ha pensato Stepinski a rimettere le cose a posto con uno splendido e solitario contropiede.
Per il Pescara, questa sconfitta segna realmente la fine della stagione per Oddo, che, proprio nel giorno dei morti, è a rischio esonero. Se per gli abruzzesi è notte fonda, il Lecce si pone a -4 dalla vetta e può guardare con fiducia al futuro a patto di chiudere prima le partite ed essere più cinico sottoporta. Ultima nota sull'arbitraggio. Iniziano a essere troppe le sviste contro il Lecce. Dopo un gol annullato ingiustamente a Brescia, un gol in fuorigioco assegnato al Cosenza, anche ieri sera si sono registrate decisioni arbitrali quanto meno dubbie. Speriamo che gli errori non incidano troppo sul campionato giallorosso.