Il Lecce è atteso domani sera dalla sfida sul campo del Chievo Verona, una sorta di prova del nove per gli uomini del tecnico Eugenio Corini reduci da tre vittorie consecutive.
La migliore difesa (Chievo) del torneo contro il miglior attacco (Lecce), ma il tecnico dei giallorossi preferisce avere un profilo basso: “Siamo consapevoli di essere cresciuti - ammette Corini nella solita intervista della vigilia affidata ad un video postato sul canale ufficiale della società, ma è solo l’inizio di un percorso complicato come è il campionato cadetto. Incontriamo una formazione che la scorsa stagione ha disputato la semifinale play off e che in questa, sconfitta contro al Salernitana a parte, ha fatto sempre molto bene. Hanno anche una gara in meno e potenzialmente potrebbero ritrovarsi al comando della classifica: sono una squadra solida, che gioca a calcio e prende poche reti”.
Una gara speciale per Eugenio Corini, ex di lusso con la maglia del Chievo: “Ho dei ricordi importanti - ammette il tecnico -, devo ringraziare solo questa società che mi ha permesso di ritornare ad essere un calciatore importante prima, e poi poter allenare in serie A dopo”.
Sul fronte formazione dei recuperi importanti come Gabriel e Meccariello, convocati e disponibili per la trasferta in terra veneta, soprattutto in prospettiva futura: “Da domani e sino alla gara interna del prossimo 4 gennaio sarà un tour de force ed avremo bisogno di tutti gli elementi della rosa”, prosegue.
Infine un pensiero, quasi d’obbligo, per la scomparsa di Diego Armando Maradona: “Penso che Maradona per tutti gli amanti del calcio è stato un qualcosa di speciale e di irripetibile. Qualità e genialità che non avevano pari, un vero e proprio capopopolo nel quale in tanti tra i tifosi partenopei oggi si riconoscono ancora. Ricordo che giocavamo uno Juventus-Napoli, vincemmo 1-0 con un autogol. A fine match mi avvicinai per chiedergli la maglia, ma mi rispose dispiaciuto che l’aveva promessa a Casiraghi. Lui è stato è fonte di ispirazione per chi ama questo sport”, conclude Corini.