Troppo brutto per essere vero. Già a Salerno avevamo avuto le prime avvisaglie, ma oggi i salentini hanno toccato il fondo.
Inedito è il Lecce che Corini (in panchina ancora Lanna) ha schierato oggi al Via del Mare. Fuori Mancosu e Coda e dentro Listkowski come trequartista e Falco e Stepinski in attacco. Il nuovo attacco è apparso fin da subito inconsistente: Listkowski è sembrato spaesato, Falco svariava su tutto il fronte non trovando mai la giusta posizione e Stepinski era troppo isolato. L'esperimento non ha dunque funzionato e il Lecce è andato subito sotto.
Il gol di Soddimo dopo pochi minuti per un erroraccio di Meccariello e il raddoppio di Gucher segnavano un quarto d'ora di inferno per un Lecce che poteva prendere anche il terzo gol. Dopo, col passare dei minuti, i salentini si svegliavano e sprecavano con Paganini ed Henderson, ma era un semplice fuoco di paglia di un primo tempo inguardabile. È vero che la formazione salentina affrontava una squadra in forma, che aveva fatto 7 punti nelle ultime 3 gare subendo un solo gol, ma l'inizio ad handicap e gli sbandamenti difensivi sono inspiegabili. Il Pisa, invece, sa giocare un calcio efficace, avendo un collettivo compatto e determinato. Si è presentato al Via del Mare con un 4-3-1-2 abbastanza offensivo, in grado di far offendere i terzini e puntando sulla qualità da trequartista di Vido, nonché su un attaccante rapido come Palombi. I centrocampisti si inserivano in ripartenza con grande rapidità.
Nel secondo tempo, Corini ha deciso di sostituire subito Tachsidis (in ombra) e Listkowski per Mancosu e Coda, ridisegnando il Lecce con Falco sulla trequarti e Coda e Stepinski di punta. Mancosu arretrava a centrocampo, ma il risultato non cambiava e, in contropiede, il Pisa triplicava con il nuovo entrato Sibilli.
Così la partita non aveva più storia e il Lecce usciva con le ossa rotte dal Via del Mare. Tre punti nelle ultime quattro gare sono un bottino magrissimo che bisognerà subito rimpolpare a Ferrara. E non sarà facile.