Il Lecce torna da Reggio Calabria con una vittoria importante, maturata su un campo difficile e con un avversario che veniva da una buona serie di risultati.
Diciamolo subito: non è stato brillante e nemmeno è emerso il superiore tasso tecnico dei giallorossi, come si sperava alla vigilia. Giustamente, però, mister Corini ha fatto notare come la crescita di un gruppo dipenda anche dal riuscire a portare a casa '' partite sporche'', attraverso la lotta, la grinta e la personalità di una squadra che non si è mai smarrita nelle difficoltà.
A ciò si aggiunga che il Lecce ha vinto sfruttando al massimo l'unica grande opportunità costruita nel corso di tutta la partita sull'asse Adjapong-Stepinski con quest'ultimo bravo nel colpire di tacco a pochi passi dalla linea di porta e anche fortunato nel trovare la deviazione vincente.
Per il resto, il Lecce è andato in difficoltà concedendo alla Reggina una gran quantità di cross in area di rigore, soffrendo su qualche colpo di testa e dovendo chiudere le offensive avversarie spesso all'ultimo momento. Eppure i salentini hanno messo in mostra le doti difensive non solo di Lucioni e Meccariello, ma anche di Zuta, Tachsidis e persino Listkowski che, subentrato a Biorkengren, si è ben comportato in fase di ripiegamento.
La partita, però, seppur non bella, è stata affrontata dai giallorossi con la giusta cattiveria agonistica e con compattezza tattica. È mancata la fluidità di manovra perché quando si spengono le luci di Tachsidis e Mancosu per il Lecce è nottefonda. Ieri è mancato, in fase offensiva, soprattutto il capitano che pure si è sacrificato in marcatura nella ripresa.
Poi, la partita è stata rovinata dalle discutibili scelte arbitrali che hanno fatto soffrire maledettamente il Lecce. Nel secondo tempo, infatti, l'arbitro si è letteralmente inventato un rigore per i calabresi, fischiando a Lucioni un inesistente fallo di mano. Ha poi completato l'opera espellendo Coda per una sbracciata, nemmeno evidente, che involontariamente ha dato al suo marcatore nel tentativo di difendere palla.
Ridotto in dieci, il Lecce si è difeso stringendo le marcature e non lasciando molti spazi. È stata dunque la vittoria del collettivo, che ha saputo alzare barricate e spazzare l'area di rigore nel momento del bisogno. È inutile dire che una menzione a parte merita Gabriel, il portierone giallorosso che ha ipnotizzato Menez dagli undici metri determinando il risultato. Anche Meccariello è risultato più volte decisivo nelle chiusure, fino a salvare sulla linea un colpo di testa avversario destinato a finire in rete.
Le noti dolenti della gara sono state rappresentate dall'infortunio muscolare di Dermaku (l'ennesimo! Veramente sfortunato) e dalla squalifica che farà saltare a Coda la prossima gara contro la capolista Empoli. Fa ben sperare però l'essere riusciti a mantenere nuovamente inviolata la propria porta, migliorando nettamente la fase difensiva.
Ci sarà comunque ancora molto da lavorare ma il Lecce è pronto a dire la sua in questo equilibrato campionato.
La ripresa degli allenamenti è fissata per domani pomeriggio all’Acaya Golf Resort. Dermaku, come detto, è uscito dal terreno di gioco per un problema muscolare alla coscia destra la cui entità sarà valutata dopo gli esami strumentali di rito. Mentre a Zuta è stato applicato un punto di sutura in testa all’altezza dell’osso parietale.