Sono gli ultimi 20 minuti più belli finora disputati dal Lecce, formato-ragazzini, tutto cuore, corsa, grinta, ma anche qualità e talento.
I salentini hanno finalmente mostrato una foga agonistica di altri tempi che ha messo alle corde l'Empoli. Il puledro di razza è stato Pablo Rodriguez, promessa madrilena, scoperta da Corvino, e lanciata nella ripresa da Corini. La sicurezza invece è Marco Mancosu, il capitano che, dopo il naufragio generale dei primi 60 minuti, ha saputo suonare la carica della incredibile rimonta.
Meritano una citazione anche il nuovo acquisto, Hjulmand, che ha brillantemente sostituito Tachtsidis, oggi apparso disordinato e confuso, e Listkowski che ha dato brio alla manovra.
Non si possono però dimenticare i primi 60 minuti dove il Lecce è stato dominato dall'Empoli. Mister Corini, privo di Coda, ha voluto cambiare modulo (4-3-2-1) e gettare subito nella mischia Nicolov, arrivato in città in settimana. Stepinski è stata l'unica punta, supportata, si fa per dire, da Henderson (impalpabile e fuori posizione) e Mancosu.
Certamente, le assenze e i cambiamenti hanno disorientato il Lecce che ha smarrito la propria identità di gioco e si è solo difeso, cercando di ripartire con lanci lunghi che l'isolato Stepinski (brutta gara la sua, anche se volitiva), non riusciva a giocare per far salire la squadra.
Così l'Empoli ha creato tanto e ha meritato il doppio vantaggio, lasciando solo le briciole.
Per oltre un'ora, la banda sempre più internazionale di Corini non sembrava suonare uno spartito univoco, ma appariva disunita e sfilacciata.
D'altro canto, l'Empoli giocava con precise geometrie, vinceva sempre i duelli sulle fasce e creava apprensione alla retroguardia leccese. Nonostante la buona gara di Pisacane, solo il portiere Gabriel salvava da un passivo peggiore.
Poi però sono arrivati i cambi di Corini che ridestavano improvvisamente il Lecce. Le uscite di Tachsidis, Majer (colpevole sul secondo gol toscano) e Nicolov e gli ingressi di Hjulmand, Listkowski e Rodriguez hanno cambiato modulo e match. Il Lecce si è schierato con il 4-3-1-2 e ha iniziato ad aggredire l'avversario tentando il tutto per tutto. Gli splendidi gol di Mancosu e Rodriguez hanno ribaltato il risultato e, alla fine, il punto conquistato contro la capolista è valso oro. Anche l'ingresso di Gallo ha garantito maggiore spinta a sinistra e, nei minuti finali, il Lecce avrebbe potuto persino triplicare, ma obiettivamente sarebbe stato troppo. Comunque, la partita di ieri ha offerto importanti indicazioni a Corini che dovrà essere bravo ad amalgamare i vari arrivi voluti da Corvino perché alcuni di essi, sebbene giovani, hanno potenzialità e voglia di emergere. Bisognerà inserirli con coraggio e costruire un gruppo che, seppur tanto internazionale, sembra avere ottime potenzialità.
La prossima gara di Pordenone dovrà dire anche se cambieranno le gerarchie di mister Corini e gli ultimi minuti giocati contro l'Empoli potranno estendersi a tutto il match.