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Il Lecce affrontava un Pordenone che aveva in classifica solo un punto di distacco dai salentini. Il test era certamente probante, nonostante l'assenza di Diaw, punta di diamante dei friulani, ceduto al Monza.

 

 

Corini decideva di schierare un centrocampo completamente rinnovato, anche a causa della squalifica di Tachsidis, il cui posto veniva preso dal giovane Hjulmand, che si dimostrava efficace in entrambe le fasi. Al suo fianco, venivano schierati Nikolov e Bjorkengren. Per il resto, i salentini scendevano in campo con la solita difesa, in cui veniva confermato Pisacane, e il consueto attacco con Coda e Stepinski.

Il match è stato gradevole e giocato con intensità. Purtroppo, dopo pochi minuti, Massa annullava un bellissimo gol a Coda per un blocco veniale in area di rigore, ma il Lecce continuava a macinare gioco e il medesimo Coda superava in area due avversari e insaccava al minuto 13.

Il vantaggio durava però solo 5 minuti, perché a destra Adjapong perdeva una velenosa palla e Lucioni non conteneva il diretto avversario, Butic, permettendo, dopo la respinta di Gabriel, il pareggio del Pordenone con Musiolik, lasciato colpevolmente solo da Pisacane.

Proprio da destra, arrivavano i maggiori problemi per i salentini che rischiavano qualche minuto dopo il ribaltone. Nikolov non garantiva infatti adeguata copertura a Adjapong sempre in difficoltà in fase difensiva, mentre dalla medesima fascia il Lecce riusciva a mettere qualche cross insidioso.

A sinistra, Zuta e Bjorkengren coprivano bene gli spazi, ma ripartivano con difficoltà.

Così, dopo i primi 15 minuti, il Lecce si abbassava eccessivamente, cercando solo il contropiede, saltando spesso il centrocampo. Purtroppo, Stepinski risultava impalpabile e anche Mancosu faticava a giocare tra le linee avversarie. Solo Coda costituiva la vera spina nel fianco della difesa friulana.

Nella ripresa, si evidenziavano ancora difficoltà in fase di costruzione, perché Nikolov non era sempre rapido nel far muovere la palla, così che Mancosu doveva arretrare per cercare di tessere il gioco. Eppure il Lecce era più aggressivo, anche perché il Pordenone si abbassava troppo.

Al 60’, Corini effettuava i primi cambi, inserendo a destra Paganini al posto di Adjapong (grave il suo infortunio), Henderson in vece di Nikolov (di nuovo opaca la sua prova) e Rodriguez in sostituzione di Stepinski.

I cambi davano maggiore esperienza al centrocampo salentino e freschezza in attacco, dove Rodriguez dava dinamismo, ma il Lecce non riusciva a creare occasioni da rete, anzi nel finale rischiava anche di perdere, se non fosse stato per il salvataggio sulla linea di Pisacane.

 

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