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C'è da stropicciarsi gli occhi nel vedere la capacità dei salentini di condurre in porto il risultato, così come c'è da essere soddisfatti per la classifica che spinge il Lecce verso la promozione.

 

 

 

Lucidità, pazienza, aggressività, ma anche lotta, grinta, velocità, tecnica sono le qualità espresse oggi da una squadra bella e ordinata, capace di gestire le alterne fasi del match. I giallorossi erano attesi da una importante rivincita dopo la sconfitta contro la Spal. Corini decideva di giocarsela con la stessa formazione delle ultime uscite. Di contro vi era un Vicenza, certamente in crisi di risultati, ma per nulla arrendevole, anzi desideroso di riscatto, data anche la preoccupante situazione in classifica.

I salentini mostravano subito le loro abilità in fase offensiva, soprattutto grazie al gioco corale della squadra, ma mancava il guizzo decisivo. Le sovrapposizioni degli esterni Maggio e Gallo, le incursioni in area di rigore di Bjorkengren e Majer, i tiri da fuori area di Hjulmand e Henderson, gli interscambi tra Coda e Pettinari costituivano le molteplici soluzioni offensive dei salentini, che imponevano il proprio gioco. Così fioccavano le occasioni e nei primi 15 minuti il Lecce si rendeva pericolosissimo in più circostanze, tra cui quella clamorosa di Pettinari che, ben servito da Coda, superava il portiere e tirava in porta, ma un difensore respingeva sulla linea.

Questa elevata produzione offensiva chiaramente scopriva il Lecce al contropiede vicentino, che cercavano di pungere, soprattutto con i cross dalle fasce laterali e con i calci da fermo.

Dopo l'iniziale arrembaggio giallorosso, il Vicenza correva ai ripari cercando di spegnere le fonti offensive giallorosse. Così Rigoni francobollava a uomo Henderson e anche Hjulmand era guardato a vista da Jallow e Giacomelli.

Il Lecce tremava al 28’, dove Padella, sugli sviluppi di un calcio da fermo, colpiva la traversa. Era questo un segnale, che i salentini erano chiamati a cogliere, cercando di essere più aggressivi, determinati e concentrati nelle marcature.

Il primo tempo scorreva senza ulteriori emozioni, anche se nel finale il Lecce si faceva nuovamente pericoloso.

Tra i singoli, nei primi 45 minuti spiccava la prova di Pettinari che dimostrava un gran momento di forma. L'attaccante romano sapeva ben alternare il gioco sull'esterno, dove spesso risultava vincente nei dribbling, e l'attacco alla porta avversaria, sia di testa, sia in azione manovrata. Riusciva inoltre ad essere efficace nel pressing e a dare una mano in fase difensiva, mostrando buone qualità di resistenza. L' unica pecca è stata quel gol salvato sulla linea di porta avversaria, anche se la punta salentina aveva centrato lo specchio.

Per il resto, si mettevano in mostra Gallo, con le sue irresistibili sgroppate e i numerosi cross in area di rigore, e Hjulmand, vero metronomo del centrocampo. Anche la linea difensiva giallorossa conteneva bene gli avversari e cercava di restare alta, favorendo i rapidi recuperi e una buona ed efficace costruzione di gioco. Su tutti, saliva in cattedra Meccariello che, anche in avanti faceva vedere le sue qualità acrobatiche.

Nel secondo tempo, il Lecce rientrava in campo con il giusto spirito offensivo, cercando di macinare gioco. Così al 49’ il miglior Pettinari insaccava in rete su un gran cross di Majer, portando al meritato vantaggio il Lecce. Tutto nasceva da una bella apertura di Coda che lanciava Maggio sull'out di destra dove la sovrapposizione di Majer faceva il resto.

Successivamente, il Lecce non si limitava a gestire, ma cercava anche il raddoppio, sistemandosi con un più coperto 4-4-2, dove Henderson veniva arretrato sulla linea mediana e le due punte erano chiamate a far salire la squadra.

Il gol del Vicenza arrivava come un fulmine a ciel sereno, frutto di un tiro da fuori di Jallow, deviato in modo sfortunato da Meccariello. Ma non passavano neanche 4 minuti che il Lecce andava in vantaggio grazie a una veloce ripartenza orchestrata da Coda e finalizzata da uno splendido tiro di sinistro di Henderson dal limite dell'area di rigore sul secondo palo.

L'ingresso di Rodriguez al posto di Pettinari doveva favorire il Lecce nelle ripartenze e, in effetti, i salentini non si accontentavano, ma in campo aperto erano sempre pericolosi.

Una menzione a parte merita Henderson, perfetto in ogni momento della gara, lucido, aggressivo e capace di orchestrare la manovra offensiva con precisione tecnica e puntualità tattica. Un Lecce così, può dare veramente tante soddisfazioni ai suoi passionali e numerosi tifosi.

Ora il gruppo di Corini è chiamato ad affrontare il Cittadella in casa nel turno infrasettimanale, con la speranza di poter mantenere l'eccellente posizione in classifica che lo proietterebbe verso un finale... glorioso.

 

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