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Sono stati dodici gli acquisti del Lecce in questa sessione di mercato, dove le direttive impresse dal direttore Pantaleo Corvino sono state seguite pedissequamente.

 

 

 

Infatti, il dirigente leccese aveva dichiarato di voler raggiungere la serie A mediante una campagna acquisti che prevedesse lo sbarco nel Salento di forze fresche, provenienti da tutta Europa, al fine di ringiovanire la rosa, aumentare il patrimonio tecnico della società e sperare che le potenzialità dei nuovi acquisti potessero emergere e giungere a maturazione. La prima scelta è stata il cambio di allenatore e, in questo caso, è ricaduta su Baroni, ritenuto idoneo a lavorare con i giovani e proveniente da un'esperienza positiva con la Reggina.

IN DIFESA

Definito con il mister il modulo di gioco (4-3-3), Corvino ha iniziato a inserire i giusti tasselli della nuova formazione. Così, tra i giovani, sono arrivati i difensori Bjarnason, Gendrey, Calabresi, Vera (rientrato dal prestito), unitamente agli esperti Tuia, Dermaku e a Barreca. Il reparto difensivo appare così forte nel suo asse centrale dove Tuia ha già dimostrato tutto il suo valore e Lucioni potrà contendersi il posto con Meccariello (rimasto a Lecce in assenza di offerte concrete), Dermaku (che speriamo abbia superato tutti i problemi fisici della scorsa stagione) e Pisacane (che appare fuori dal progetto, ma non è stato collocato altrove).

Più difficile da valutare la situazione sulle fasce dove, a sinistra, Vera non ha dato le giuste garanzie, Gallo non è entrato in forma e Barreca, unico acquisto con la formula del prestito, deve riprendere una accettabile condizione fisica. A destra, Gendrey è una scommessa e Calabresi non ha dimostrato ancora il suo valore. Infine, è rimasto anche Benzar, che non ha trovato squadra. Pertanto, mentre numericamente il Lecce sembra a posto, dovrà essere verificata l'affidabilità dei nuovi innesti esterni.

A CENTROCAMPO

A centrocampo, il Lecce ha acquistato il giovane francese Blin, impiegato sempre da play maker, ma finora con scarsi risultati; poi è arrivato anche l'interno Helgason (discrete qualità tecniche, ma ancora acerbo), ma soprattutto è giunto in extremis Gargiulo, il quale potrà dare vitalità alla manovra offensiva salentina. Di per sé, il centrocampo giallorosso numericamente è ben fornito se si considerano i vari Hjulmand, Majer e Biorkengren, che, tra l'altro, ha ben figurato nell'amichevole in terra di Olanda. Dal punto di vista qualitativo, finora il Lecce era sprovvisto di un centrocampista di qualità, in grado di essere quel rifinitore capace di dettare i tempi e gli inserimenti in fase offensiva. L'acquisto di Gargiulo dovrebbe avere proprio questo compito. Invece, Blin e Helgason hanno bisogno di tempo per crescere e maturare. Certamente, il centrocampo salentino avrebbe bisogno di ulteriore qualità e le partenze dei veterani Henderson, Mancosu e Tachtsidis, al netto di prestazioni a fasi alterne nello scorso campionato, si faranno sentire.

IN ATTACCO

Un capitolo a parte meritano gli esterni offensivi del Lecce, che sono numericamente abbondanti. Infatti, anche in questo caso, il Lecce ha puntato sui giovani: Olivieri è stato tra i primi acquisti, ma, pur mostrando qualche apprezzabile abilità, ancora ha bisogno di crescere. Strefezza è il funambolo acquistato da Corvino: ottima tecnica, buon tiro ed eccellente dribbling, anche se ancora troppo fumoso. Forse sarebbe utile che giocasse a sinistra (a piede invertito), ma le scelte tattiche appartengono a Baroni.

Molto positivo l'acquisto di Di Mariano, esterno esperto della categoria, abile nei movimenti e dotato di un buon tiro. Infine, nonostante le sirene di mercato, Paganini è rimasto a Lecce e costituisce una duttile alternativa. Dunque, il reparto degli esterni offensivi è costituito da un mix tra esperienza e gioventù e può contare anche su Listkowski che, forte di un contratto quinquennale, va fatto maturare, anche se per ora il suo rendimento è stato al di sotto delle attese. In questo reparto molto dipenderà da Di Mariano e Strefezza che, almeno sulla carta, dovrebbero essere i titolari. Non sono stati fatti nuovi innesti in attacco dove le punte centrali sono rimaste Coda e Rodriguez.

Forse qui serviva un'altra punta di qualità perché il bomber di Cava non potrà reggere tutto il campionato e Rodriguez sembra ancora inesperto. Corvino però ritiene che, all'occorrenza, Olivieri possa fare la punta offensiva e limare questa obiettiva lacuna. È difficile stilare ora un bilancio del mercato salentino.

UN PUNTO IN DUE GARE

Certamente un solo punto in due partite costituisce un bottino molto esiguo e potrebbe influire sul giudizio. Dovremo aspettare almeno ottobre per capire il tipo di campionato che con i nuovi acquisti potrà fare il Lecce. Si spera che per quella data, i vari giocatori in ritardo di condizione possano esprimere appieno le loro qualità e i nuovi giovani abbiano iniziato ad ambientarsi. Per ora, il confronto con il Lecce dello scorso anno non sembra reggere, perché la squadra della stagione passata era più esperta, meglio rodata e poteva fregiarsi anche degli acquisti di gennaio. Non a caso Corini decise di ritornare subito al 4-3-1-2, dopo aver provato il 4-3-3, proprio per avvalersi della precedente esperienza tecnico-tattica. La speranza è che gli acquisti di Barreca, Strefezza, Gargiulo e Di Mariano possano dare esperienza a una giovane e variegata rosa. A mister Baroni poi il compito delle scelte e dei dettami tattici utili a fornire amalgama e gioco alla squadra. Preoccupa infine lo spogliatoio, che può essere una polveriera a causa delle mancate cessioni e dei troppi giocatori in rosa o, per meglio dire, in esubero. C'è tempo per piazzare qualche elemento all'estero, ma la rosa va assolutamente sfoltita.

 

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