Il Lecce era atteso da conferme dopo la rocambolesca vittoria contro l'Alessandria. La partita odierna ha detto che il Lecce si esprime meglio in trasferta, quando non deve fare la partita e può contare sul fatto che gli avversari concedono spazi in contropiede. Come lo scorso anno, il Lecce fuori casa riesce a dare il meglio di sé, anche se il Crotone visto allo Scida non si mostrava un avversario di primo livello.
Mister Baroni attuava un po' di turno over e decideva di lasciare fuori Rodriguez, mentre dava a Lucioni una seconda opportunità, con compiti difensivi tesi a limitare il pericoloso Mulattieri (perfettamente arginato). L'impianto di squadra era il consueto 4-3-3, che premiava gli esterni Di Mariano (nella foto) e Strefezza, mentre Coda rappresentava l'unica punta. Tra le novità, vi erano anche gli inserimenti di Helgason (centrocampista di destra, sufficiente la sua gara) e Gendrey posto a terzino destro.
Dall'altro lato, il Crotone aveva una gran voglia di riscatto dopo l'inizio balbettante e il tecnico calabrese Modesto rispondeva a Baroni con 3 centrocampisti un trequartista e 2 punte.
La gara prendeva subito un'ottima piega per i salentini che iniziavano molto bene sfruttando la veloce ripartenza sull'asse Coda, Gargiulo e Di Mariano che, da sinistra, insaccava dopo soli 4 minuti di gioco.
A causa anche delle amnesie difensive del Crotone, il Lecce riusciva a mettere in mostra un discreto feeling tra i 3 giocatori di attacco. Come al solito, Coda ricuciva il gioco facendo da sponda per i centrocampisti, ma anche per i due esterni. Di Mariano era molto presente sulla sua fascia di competenza, anche al di là dei due gol realizzati. Pure Strefezza cercava di fare il suo e, oltre a provare a tirare da fuori area, era intelligente nell'occasione del raddoppio salentino, perché, sfruttando una dormita generale dei calabresi su una rimessa laterale, puntava l'area di rigore e metteva un pallone al centro che Di Mariano doveva solamente spingere in porta.
A metà del primo tempo, il Lecce, senza strafare, era già avanti di due gol.
In fase difensiva, Tuia francobollava perfettamente Maric e spiccava la prova di Gallo, il quale riscattava l'opaca prestazione contro l'Alessandria, a dimostrazione del fatto che i giovani vanno comunque attesi e non possono essere bocciati per una sola gara sbagliata.
A onor del vero il Crotone si dimostrava poca cosa in fase difensiva e in avanti era pericoloso solo sui calci d'angolo, dove il Lecce a volte soffriva.
La vittoria salentina ringalluzziva la squadra che, essendo giovane, ha bisogno del conforto dei risultati per migliorare. Obiettivamente, il processo di crescita è ancora lungo, perché il Lecce deve evitare l'isolamento di Coda, deve giocare maggiormente di collettivo e prediligere una manovra più corale.
Anche il pressing dei salentini dovrebbe migliorare nell'intensità e nella capacità di imterdire con maggior efficacia le linee di passaggio.
Vi era curiosità per la gara di Helgason, che non ha brillato, ma ha dato il suo contributo, così come per la prova di Hjulmand, il quale non aveva lasciato il segno nella partita contro l'Alessandria. In effetti, anche a Crotone non ha avuto vita facile, sempre marcato a uomo in fase di impostazione. Chiusa la fonte di gioco per le vie centrali, il Lecce aveva il merito di impostare sulle fascie, sfruttando la corsa di Di Mariano, le sponde di Coda, i lanci dei difensori e le incursioni di Gendrey e Gallo.
La vittoria in terra di Calabria costituisce un importante viatico per la prossima gara contro il Cittadella, ancora in trasferta, soprattutto perché il Lecce ha ben controllato la gara, senza rischiare nulla, soprattutto nella ripresa, anzi mettendo al sicuro il match col contropiede vincente di Strefezza. Ora la formazione giallorossa è presente e potrà dire la sua fino alla fine, rilanciata nelle sue ambizioni se non nel gioco, ancora da migliorare, certamente nei risultati. E questi contano molto di più, soprattutto per dar fiducia a una squadra alla ricerca di una sua precisa identità.
Infine, lascia ben sperare il fatto non solo di non aver subito gol, ma anche di aver fatto riposare Gabriel che non è andato oltre all'ordinaria amministrazione. Ci sono così tutte le premesse per riprendersi il campionato e viverlo da protagonisti, nella speranza di poter festeggiare a tempo debito.