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Nel segno del doppio Strefezza. Gli aggettivi si sprecano per questo calciatore. Insidioso nei dribbling, potente nelle conclusioni e in grado di prendersi da solo sul groppone tutta la squadra.

 

 

Non sempre si può giocare sull'errore altrui, anche se molto spesso i gol sono prima di tutto frutto di mancanze difensive, invece che di azioni ficcanti. È altrettanto vero che vince chi sbaglia di meno soprattutto in fase di uscita. Così i due gol del primo tempo sono figli dei menzionati errori e il pareggio 1-1 al termine dei primi 45 minuti è, tutto sommato, giusto.

Nella ripresa, però, lo spartito cambia e il gol del vantaggio salentino è la memorabile perla di Strefezza, un lampo di straordinaria bellezza che riconcilia con quel calcio in cui non si specula, ma si costruisce.

Qui il gol non è frutto di errori altrui, ma prodezza del giocatore di più inventiva e classe. Così, al di là dei tatticismi, oggi ha vinto la maggiore qualità di un giocatore, il ragazzino brasiliano, che ha proprio tutto per calcare palcoscenici di serie A. Sono questi i gol che innamorano tutti gli appassionati e rendono ancor più bella la festa dei tifosi leccesi, accorsi in massa a Ferrara.

In un campionato difficile e complicato come questa serie B, era fondamentale dare continuità ai risultati e alle prestazioni e le grandi individualità possono sempre determinare. La banda giallorossa ha cercato in tutti i modi di non essere schiacciata dalla foga iniziale della Spal e di rispondere colpo su colpo alle avanzate estensi, dettando il gioco per larghi tratti. L'approccio è stato troppo morbido e gli estensi hanno subito avuto una occasione sventata da Gabriel, tornato ai suoi livelli dopo la papera contro la Ternana. Scampato il pericolo, finalmente i giallorossi uscivano dal guscio e su una palla rubata da Majer ad Esposito, Olivieri veniva messo a tu per tu col portiere e, dopo la respinta, Gargiulo annotava il più facile dei gol. Così al 23' il Lecce passava in vantaggio.

I ferraresi erano guidati da Mancosu che voleva far bella figura dinanzi alla sua ex squadra, ma nella sfida personale con Strefezza, non c'è stata partita. Se ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta Corvino ha dimostrato di aver ragione e bene ha fatto il Lecce a cedere il sardo per prendere il talento brasiliano. La punta leccese è stata pericolosa in più circostanze, regalando colpi di alta scuola allorquando è stato chiamato in causa. Eppure a Ferrara lo conoscevano bene, ma la cura di mister Baroni ha messo ulteriormente in mostra il funambolo brasiliano (il cui gol del 2-1 vale il prezzo del biglietto).

A proposito di Baroni, bisogna dire che il tecnico toscano questa volta è riuscito a leggere e indirizzare la partita con i cambi, inserendo al momento opportuno Coda e Rodriguez (il cui palo finale è un’altra perla).

Inizialmente, Baroni ha insistito su Olivieri, come punta centrale, mentre Barreca è stato sostituito da Gallo. Queste soluzioni sono parse azzeccate solo in parte, anche perché il generoso Olivieri appare spesso un pesce fuor d'acqua.

Il Lecce, nel primo tempo, ha però avuto la pecca di non chiudere la partita e su un errore grossolano di Hjulmand, Colombo realizzava il pari al 40' del primo tempo.

Nella ripresa, dopo solo 5' minuti, era Strefezza, con una meravigliosa sassata dal limite a riportare avanti il Lecce.

I salentini avevano il colpo del kappaò al 67', ma Di Mariano sprecava tutto incredibilmente.

Dopo 2 contropiede falliti, il Lecce si affidava al destro di Strefezza che chiudeva il match al 77' con un altro tiro da fuori area a fil di palo.

 

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