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La parrocchia San Massimiliano Kolbe in Lecce, organizza anche quest’anno, dopo la pausa dovuta alla pandemia il presepe vivente nel suggestivo scenario della masseria parrocchiale “Alari davanti” a Borgo San Ligorio, il prossimo 26 dicembre dalle 17 alle 19.

 

 

 

Un presepe che è soprattutto un invito alla pace e ai buoni propositi.  Un presepe che diventa un mezzo per riflettere insieme sulle tante tragedie che stanno cambiando il corso dell’umanità, che si fa sudario, con impressi segni di sofferenza e dolore.

Con la semplicità e il calore intimistico della sacra rappresentazione, si vuole evidenziare un messaggio semplice ed essenziale indirizzato alle coscienze e che vada diritto al cuore. Un invito al raccoglimento e alla memoria, dunque, oltre che una rinnovata sollecitazione a rivolgere il pensiero verso la gente che soffre, che ha di meno, e che non ha voce sufficiente per riuscire ad essere ascoltata.  Il raccoglimento attorno al presepe tematico così, diventa il momento di aggregazione e comune riflessione attraverso il quale partecipare nella migliore maniera al mistero della Natività. La Chiesa ferita, l’immigrazione, Il filo spinato che ricorda la guerra, il dolore, la sofferenza e il sacrificio, esperienze vissute ancora oggi nel mondo, o i simboli della persecuzione contro i cristiani “Salute, immigrazione, ambiente". Il presepe tematico si ispira all’enciclica Fratelli tutti.

“L’importante in un presepe non è il suo allestimento, ma la sua capacità di parlare alla nostra vita - afferma il parroco don Antonio Murrone -. Il nostro è stato realizzato con materiali poveri: dal polistirolo alla plastica, dal giornale alla retìna, dalla gomma al muschio. Questo presepe è un appello ad incontrare Gesù ed a servirlo con misericordia nei fratelli e nelle sorelle più bisognosi”. Il presepe ricorderà gli ammalati, che non sono dei numeri nei nostri ospedali, ma persone con una dignità che va rispettata fino all’ultimo respiro con la stessa delicatezza ed amore che doneremmo ai nostri cari. Nel presepe saranno presenti dei segni che ci ricorderanno anche l’esperienza dolorosa della pandemia, non ancora terminata, sottolineando che non possiamo vivere secondo la cultura dell’egoismo, dell’individualismo e del credere che i propri bisogni e problemi sono più importanti e urgenti di quelli degli altri fratelli.

L’amore vero costruisce ponti e noi “siamo fatti per l’amore”, questo ci insegna Papa Francesco nell’Enciclica Fratelli tutti ed il presepe vivente, nella parrocchia San Massimiliano Kolbe, segno dopo segno, porterà alla grotta, con una certezza assoluta: “le tenebre non prevarranno”.

 

 

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