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C’è anche “Skeb”, ossia lo pseudonimo dell’autore degli imbrattamenti vandalici sulla facciata laterale della cattedrale di Lecce, quella che dà su Vicolo dei Sotterranei, tra i quattro ragazzini tra i 14 e i 17 anni individuati, fino ad oggi, dalla Polizia locale al termine di una lunga azione d’indagine partita i primi di gennaio.

 

 

 

A lui, come anche agli altri minorenni coinvolti e segnalati, verrà con ogni probabilità chiesto di ripulire le pareti deturpate e riportarle allo stato originario. Ma non solo il duomo, anche diversi prospetti di palazzi di città, mura del centro storico e monumenti di altissimo pregio del centro storico sono stati violati da graffitismo vandalico.

Piazza Sant'Oronzo, via Coniger, via Palmieri e Convitto Palmieri, via Morelli. Corte dei Rainò, via Quinto Ennio, via Caracciolo, Rettorato dell'Università del Salento, Accademia delle belle arti, Mura urbiche, pareti della Biblioteca provinciale, Porta San Biagio, via De Jacobis (ingresso Tribunale per i minorenni) e le pareti esterne del duomo, per l’appunto. Queste le principali sedi della città in cui hanno avuto sfogo incontrollato soggetti, tutti di minore età, che hanno agito reiterando più volte le condotte incivili, senza alcuno scrupolo, dimostrando la totale assenza di coscienza civica e di non possedere la benché minima consapevolezza in ordine al patrimonio artistico ed architettonico dagli stessi intaccato e distrutto.

Nei primi giorni del mese di gennaio 2022 erano arrivate le prime segnalazioni dei cittadini di Lecce alla Polizia Locale, seguite, nei giorni successivi, da indicazioni più specifiche e dettagliate. Gli ignoti deturpatori hanno utilizzato pennarelli e vernici di diverso colore per apporre scritte e firme (come Skeb), dì cui alcune incomprensibili, tali da imbrattare la città, fino a sfregiarla nella sua bellezza.

A fronte dell'allarmante fenomeno, la Procura della Repubblica Ordinaria e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce provvedevano a coordinare le indagini finalizzate a risalire agli autori dei gravissimi danneggiamenti e ad attivare una taskforce che, con costanza e determinazione, riusciva ad individuare, ad oggi, tutti gli autori dei molteplici deterioramenti dei beni artistici in questione.

L'esame capillare degli impianti di videosorveglianza e di videoregistrazione pubblici e privati insistenti sulle strade della città (GUARDA), nonché i controlli serrati del territorio, l'attività di polizia giudiziaria di riscontro ed i pedinamenti effettuati in borghese dagli appartenenti al Corpo della polizia locale di Lecce, consegnavano perciò i primi nomi dei responsabili dei siffatti agguati al patrimonio artistico e culturale dell'intera città di Lecce.

Si tratta, al momento, di più soggetti, tutti minorenni, dell'età compresa tra i 14 ed i 17 anni. Le indagini, ancora in corso, comprensive di accertamenti di natura tecnica conseguenti alle perquisizioni ed ai sequestri eseguiti, nonché delle ulteriori attività di riscontro sono svolte con straordinario impegno dagli appartenenti alla Polizia giudiziaria del Comando della polizia locale di Lecce. - senza il cui contributo tecnico investigativo e la grande professionalità non si sarebbe addivenuti alla identificazione dei responsabili di siffatte scellerate condotte, - dì concerto con il personale specializzato della sezione di Polizia giudiziaria della Procura presso il Tribunale per i minorenni.

L'azione giudiziaria procederà al fine di accertare il coinvolgimento di altri soggetti nelle azioni vandaliche e di assicurare i colpevoli alla giustizia, con l'ulteriore fine, non disgiunto da quello strettamente processuale, di ottenere dagli indagati (e dagli altri soggetti responsabili) la riparazione dei gravissimi danni cagionati alla città di Lecce ed ai suoi abitanti, il risarcimento per gli stessi e la restituzione allo stato preesistente.

“La street art è un’arte, ma qui parliamo di semplice vandalismo con segni di vernice effettuati nel centro storico, su beni monumentali di grande valore, su immobili privati, che non comunicano alcun messaggio se non la ‘firma’ dei giovani autori - dichiara l’assessore alla sicurezza Sergio Signore - mi auguro che l’essere incappati in questa disavventura possa insegnare a questi ragazzi la differenza fondamentale che passa tra l’espressione artistica e l’imbrattamento di beni storici che sono testimoni della storia della nostra comunità. Ringrazio il comandante e gli agenti che su delega della Procura hanno svolto le indagini, occorre stroncare un fenomeno che stava assumendo dimensioni preoccupanti in città”. 

Soddisfazione anche da parte dell’arcivescovo Michele Seccia che circa un mese fa, l’8 gennaio scorso, era stato avvertito dello ‘sfregio’ ai danni delle pareti esterne della cattedrale e subito aveva avvertito le Forze dell’ordine: “Plaudo - ha dichiarato Seccia - ai risultati della peculiare azione d’indagine svolta dalla nostra polizia locale su incarico della Procura per i minori”.

“Mi auguro - è l’appello dell’arcivescovo - che ciò che è accaduto a questi ragazzi una volta scoperti, valga come esempio educativo per i loro coetanei affinché comprendano l'irrazionalità dei gesti compiuti e, con l’aiuto e il consiglio dei genitori (spero non tutti conniventi per atti di un sì grave vandalismo) e il sostegno dell’azione culturale ed educativa della scuola, oltre all'incoraggiamento della comunità cristiana. possano imparare a rispettare e ad amare di più ciò che i nostri antenati ci hanno consegnato come inno alla bellezza, grande ricchezza della nostra straordinaria città-chiesa. Ai quattro ragazzi giunga il mio abbraccio paterno ma, a loro chiedo l'impegno a non ripetere più azioni che danneggiano la collettività e il bene comune”.

 

 

 

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