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Dal 6 al 9 febbraio scorsi presso la parrocchia di San Sabino in Lecce si sono svolti i festeggiamenti in onore del santo patrono e titolare della chiesa del quartiere.

 

 

 

In primis il triduo preparatorio con la celebrazione della messa serale e l’omelia tenuta da don Michele Di Leo, sacerdote della diocesi di Termoli-Larino invitato dal parroco don Sandro Quarta, per concludere, poi, l’ultimo giorno con la messa solenne celebrata dall’arcivescovo Michele Seccia.

In questo periodo, in cui nella Chiesa universale fervono i lavori propedeutici al Sinodo, indetto da Papa Francesco per il triennio 2021-2023, sono risultate illuminanti le parole di don Michele, che traendo spunto dalla Costituzione apostolica Episcopalis communio, dall’enciclica Veritatis Splendor, dal Codice di diritto canonico e dagli Atti degli Apostoli, ha esplicitato per la comunità il significato e lo stile della sinodalità.

“Nessuna tenebra di peccato può obliterare completamente nell’uomo la luce di Dio o la nostalgia della verità, che rifulgono sul volto di Gesù Cristo, via, verità e vita. E la Chiesa, esperta in umanità come affermava San Paolo VI, vuole coinvolgere tutti, anche chi non conosce Cristo e il vangelo, perché la salvezza è per tutti” - ha affermato in sintesi.

Fin dai primi secoli essa ha esortato, predicato, testimoniato con la koinonìa, la diaconìa, la martyria per raggiungere anche i lontani e gli ultimi. Infatti, oggi più che mai, nonostante la sua debolezza e peccaminosità, “l’uomo deve appropriarsi ed assimilare tutta la realtà dell’Incarnazione e della Redenzione per ritrovare se stesso” (VS n.8).

Dal suo canto, mons. Seccia, rammentando il ruolo indiscutibile di San Sabino nella storia della Chiesa di Puglia e di mons. Francesco Minerva che ha fondato la parrocchia lupiense in sua memoria, ha ribadito l’importanza del cammino di santità di ogni battezzato, che deve quotidianamente riscoprire la sua identità segnata dalla sua Professione di fede e dal modo in cui si pone in ascolto della Parola di Dio.

“Che questa identità diventi progetto di vita del vero discepolo di Gesù, leggendosi dentro costantemente in un sano esame di coscienza. Possa San Sabino - ha concluso l’arcivescovo -  ispirare ciascuno di voi nella propria via di santità a immagine e somiglianza di Dio, vi protegga sempre e vi benedica”.

 

 

 

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