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Lo scorso 18 febbraio, nel giorno del secondo anniversario della nascita al cielo di Lilia Fiorillo, don Vito Caputo ha presieduto la messa in sua memoria e suffragio a San Pio in Lecce, la sua chiesa parrocchiale.

 

 

 

Alla presenza dei rappresentanti del Comitato per la causa di beatificazione di don Ugo De Blasi e di gran parte della comunità parrocchiale, il seminarista Simone Maria Politi ha voluto evidenziare, grato e riconoscente per il bene da lei ricevuto, le doti umane, cristiane e spirituali di Lilia, la sua fedeltà all’impegno di battezzata, la costanza nell’accostarsi all’ascolto della Parola e alla quotidiana Eucarestia.

Donna di fede, docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Lecce, sempre al servizio della chiesa, di cui è stata membro del Consiglio pastorale diocesano e parrocchiale.

Da laica impegnata in Azione cattolica, ha donato ogni istante della sua vita al Signore lavorando alacremente per raccogliere documenti e testimonianze su don Ugo, utili per l’apertura del processo diocesano ed al completamento della Positio che è all’esame della Congregazione delle cause dei santi.

Citando la frase di Papa Francesco - la vita non è “un mi piace ma un mi dono” -, Simone si è fatto portavoce nel ringraziare il Signore per il dono che Lilia ha fatto di sé, accettando pazientemente le sofferenze, costretta ed inchiodata ad un letto, privata del dono fisico della parola.

Ella ha combattuto il male e le tante mortificazioni con umiltà, con obbedienza, portando la sua croce con tanto amore.

Ispirandosi al vangelo del giorno (Mc 8,34-9,1) nell’omelia, il parroco, don Vito Caputo, ha evidenziato la fede di Lilia, costellata da tantissime opere da lei compiute e, soprattutto, la grande capacità di farsi carico della croce, abbastanza pesante, offrendo tutto e tutta sé stessa al Signore che ringraziava costantemente con il sorriso sulle labbra.

 

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