Stasera 19 marzo dalle 17 alle 20 a Lecce, presso l’ex Conservatorio di Sant’Anna, corso Vittorio Emanuele II, per la rassegna “#Incontriimpossibili - Incontri con personaggi storici negli edifici storici della citta”, ritorna l’appuntamento con la poetessa leccese del Settecento Isabella Castriota Scandemberg (1701-1749).
Un’altra occasione per chi non ha avuto la possibilità di partecipare ai precedenti incontri. La vita drammatica e romanzesca di Isabella “rivive” in diretta, attraverso le testimonianze di personaggi suoi contemporanei, offre spunti di riflessione, regalando emozioni, veicolate dalla recitazione degli attori e dai coinvolgenti intermezzi musicali dei musicisti Filippo Cocco e Maristella Gigante.
Ad organizzare l’evento, con il patrocinio del comune di Lecce, l’associazione no profit Casa (Comunità animatori salesiani) presente a Bari, a Santeramo in Colle (Ba), Lecce dove tra le attività associative, annovera Div.ergo, il laboratorio creativo rivolto a giovani e adulti diversamente abili.
Isabella Castriota Scandeberg, discendeva da parte del padre, Alessandro, da Giorgio Castriota Scandeberg, e da parte della madre, Irene Pieve- Sauli, da una ricca famiglia gallipolina di origine genovese. Donna colta e sensibile; si segnalò per la sua indipendenza in un ambiente provinciale e carico di pregiudizi e trovò nella poesia e nella filosofia conforto ad una vita imposta dalla famiglia. Allontanatasi dopo anni da un matrimonio combinato soffocante, soggiornò presso il Conservatorio di Sant’Anna che accoglieva nobili donne leccesi e lì rimase fino al 1734. In seguito, iniziò a frequentare i salotti culturali della città, partecipando attivamente alle numerose accademie che proliferavano nel capoluogo salentino, attento ai fermenti culturali del tempo. Conobbe così Pietro Belli scrittore e poeta, amico di Giovanbattista Vico, e con lui visse gli ultimi anni della sua vita, anche questi funestati da dispiaceri dovuti al comportamento del Belli, dissipatore delle sostanze proprie e di Isabella.
La maggior parte dei suoi scritti è andata perduta, ne rimangono alcuni sonetti. Non è noto se il suo corpo riposi nella chiesa di San Giovanni Battista, dove la famiglia Castriota Scanderbeg vantava diritti di sepoltura, o nella chiesa di San Giacomo, adiacente alla Torre del Parco.
L’ingresso è gratuito ed è consentito con obbligo di green pass e mascherina.