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«Ho avuto delle esigenze in questi sessant’anni (di carriera; ndr) che mi hanno fatto smettere diverse volte, però evidentemente il Padreterno, da lassù, ha detto: “Tu non hai capito: sei nata per questo, non puoi smettere”».

 

 

 

Lo ha raccontato oggi pomeriggio Loretta Goggi a margine dell’incontro con gli studenti del Dams (Discipline delle arti della musica e dello spettacolo) per dell’Università del Salento. A Lecce l’artista, che non ha bisogno di presentazione, ha appena girato la fiction “Fino all’ultimo battito” e ha già iniziato quella che si intitolerà “Più forti del destino”.  «Leccese di adozione» si è definita al nostro microfono, per il suo rapporto ormai datato con il capoluogo salentino. Agli studenti ha illustrato il suo percorso artistico. Esempi che insegnano.

Per tre volte si è ritirata dalle scene a causa di avversità, ma qualcuno poi ha bussato alla sua porta. Loretta Goggi ha raccontato l’esortazione che le rivolse Pietro Garinei, maestro, con Giovannini, del musical in Italia: «Mi ha detto: “Lei è cattolica, sì; professante, sì: allora lei sta commettendo un grandissimo peccato mortale? Perché i talenti, come dice una nota parabola, vanno sfruttati, non vanno messi da parte e tenuti lì così, come una cosa infruttuosa. Si dovrebbe vergognare”. E sono tornata col teatro, e con Dorelli».

Il ricordo di Franco Battiato, morto questa mattina. Risale alla prima conduzione del festival di Venezia, “La caravella d’oro”, svolta dall’artista romana: «Cantava “Bandiera bianca” vestito da gondoliere, che per l’epoca forse sembrava una roba comica, ma ci ha dimostrato che invece tutte le sue canzoni hanno un feedback importantissimo ancora oggi».

 

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