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Se n’è andato un uomo buono e generoso. Che ha accostato la generosità nascosta all’amore per la bellezza: da cristiano convinto, da cavaliere dell’Ordine di Malta e commendatore dell’Ordine del Santo Sepolcro, da benefattore silenzioso.

 

 

 

Un’icona salentina della moda. Pino Cordella, sarto e stilista elegante, morto ieri all’età di 82 anni, è stato protagonista di sfilate di prestigio internazionale. Innovazione e ispirazione nazionalistica per l’abito che nel 2000 presentò alla 29ma “Biennale mondiale dei maestri sarti”, a Parigi. Tre anni dopo è diventato consigliere nazionale dell’Accademia nazionale dei sartori. Sua l’idea di una cerniera per dividere il burka in due parti come fosse un fiore sulle labbra della donna. Nel 2003 ha proposto il “Nude look”, per la coppia.

Ha vestito attori e musicisti di fama, e protagonisti dello spettacolo. Grande amico personale dell’arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi (non si tirò indietro quando si tratto di sostenerlo nella costruzione del nuovo seminario), nel 1994, disegnò e realizzo la casula per San Giovanni Paolo II, indossata dal pontefice durante la sua visita a Lecce oltre che al parato per i vescovi concelebranti immortalando sul fronte, il rosone barocco di Santa Croce. E ne realizzò un’altra per Benedetto XVI, in occasione della visita del Papa a Santa Maria di Leuca, nel 2008.

Per lui una laurea honoris causa alla Columbia University. Maestro dell’alta moda, ha spaziato fra gli stili, ha sbizzarrito la fantasia senza eccedere, ha formato giovani stilisti. Ha fondato il Centro studi “Cosimo Cordella” e ha organizzato la rassegna “Giovani stilisti in passerella”. 

Inevitabile che il suo nome comparisse su alcune pubblicazioni, fra cui i libri “Il fascino dell’apparenza” e “Il potere e la moda”, e su giornali internazionali. Il funerale dello stilista sarà celebrato stamattina, nella chiesa di San Massimiliano Kolbe a Lecce. Officerà don Fernando Doria, amico del defunto.

 

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