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Dopo poco più di due mesi dall’inizio dei lavori riapre al culto la chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria in Lecce.

 

 

 

Sabato 24 luglio, alle 19 sarà l’arcivescovo Michele Seccia a tagliare il nastro inaugurale tra la gioia e l’esultanza grata di tutta la comunità ecclesiale che ivi si raduna e che, guidata dal parroco don Maurizio Ciccarese, ha seguito passo dopo passo il ritorno del tempio all’antico splendore.

I lavori svoltisi sotto la direzione del geometra Angelo Palma e realizzati grazie al contributo della Conferenza episcopale italiana e della comunità parrocchiale stessa hanno interessato l’area esterna ed interna dell’aula liturgica.

Si è provveduto a pulire e riportare all’originaria colorazione la facciata principale della chiesa così come tutte le mura perimetrali; una menzione particolare merita il restauro che ha permesso al tradizionale portone di ritornare ai fasti di un tempo.

Internamente, invece, gli interventi hanno visto protagonista in larga parte il presbiterio: si è provveduto ad eliminare il rivestimento in legno che qui campeggiava e a sostituirlo con quello marmoreo che rende omogenea l’area presbiterale con il resto dell’aula liturgica.

La nuova sede del celebrante, opera dell’artista Tommaso Compagnone, per conformazione e collocazione, consente a colui che presiede i divini misteri di stringere in un orante abbraccio la comunità che con lui celebra.

L’altare si arricchisce del nuovo ambone che, eretto con slancio e linearità, dona alla Parola in grado di ricadere sull’assemblea radunata il primato dovuto.

Sobrio e al contempo essenziale risulta l’angolo della custodia eucaristica alla destra del presbiterio, arricchito di un semplice tabernacolo che non frena ma incentiva e convoglia lo sguardo su Colui che è il centro della vita di ogni credente: il Santissimo Sacramento.

All’ingresso della Chiesa, sul lato sinistro, la nuova area battesimale che, ospitante secondo le norme liturgiche il fonte e il cero pasquale, sarà luogo che accoglie e immette i nuovi battezzati alla vita in Cristo.

I lavori sono completati dalla levigatura della pavimentazione e del tamburo che immette nel tempio e dal rifacimento di undici banchi (che completano la prima tranche già in uso alla chiesa) opera del maestro Francesco Schiavone.

Raggiante e commosso don Ciccarese: “Gli interventi fatti, ormai improrogabili per lo stato in cui versava la chiesa, sono opera di Dio cui va il primo ringraziamento mio e della comunità e delle due braccia che li hanno sostenuti: la Cei e il popolo di Dio che qui vive. Non vogliono essere solo lavori che conferiscono all’edificio sacro la linearità e la fruibilità che merita quanto un’occasione perché chi in tale tempio si raduna possa fare esperienza di Dio e possa vivere l’incontro con Lui”.

A don Maurizio e alla comunità tutta l’augurio di saper essere pietre vive per la costruzione spirituale della casa di Dio.

 

 

 

 

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