“Non è ancora la festa patronale che vogliamo, con la processione, la fiera, le bancarelle, la cupeta, il luna park. È ancora la festa che possiamo consentirci, nel secondo anno di pandemia, con qualcosa in più rispetto al 2020 e l’augurio di cuore che l’anno prossimo tutto possa tornare al suo posto”.
Lo ha dichiarato stamattina il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini dopo aver rivolto, con alcuni membri dell’amministrazione comunale e con la banda, il tradizionale “Saluto al vescovo” in Piazza Duomo.
“Perché non ci sono la fiera, il luna park e la processione? - è la domanda (quasi superflua) del primo cittadino -. Perché diversamente dal libero passeggio in centro sono manifestazioni organizzate, che rispondono a una disciplina nazionale e sono sottoposte a valutazioni dei rischi nell’ambito del Comitato ordine e sicurezza pubblica. Per fare in modo che la fiera si svolgesse in sicurezza secondo le disposizioni vigenti avremmo dovuto delimitare tutte le vie della città coperte dalle circa 300 bancarelle, contingentare gli accessi, chiedere il green pass agli ingressi. E lo stesso vale per il luna park, che a Lecce è composto da circa 70 attrazioni e attira ogni anno migliaia di visitatori. All’organizzazione delle processioni tutta la nostra diocesi ha rinunciato per precauzione. Come tante altre città italiane e tanti paesi nel Salento, ancora quest’anno, abbiamo dovuto fare rinunce per ridurre il rischio di una accelerazione del contagio. Di queste rinunce - come le tante che abbiamo affrontato in questi anni - ci sono categorie che pagano le conseguenze e che comprensibilmente fanno sentire la loro voce. Ma ogni decisione, presa in accordo con il Prefetto e le Forze dell’ordine, è stata assunta guardando all’interesse generale della comunità.
“Da questa mattina - ha concluso Salvemini - la banda Città di Lecce suona in Piazza Sant’Oronzo, nelle vie del centro storico, le luminarie coloreranno in questi giorni la passeggiata dei leccesi e dei tanti turisti ancora presenti in città. La festa ha i suoi simboli, che hanno la funzione di unire la comunità, al di là delle appartenenze, delle ragioni, delle opinioni di ciascuno. Per me il Sant’Oronzo di quest’anno, al termine di un agosto che è stato di ripartenza, è il simbolo della speranza e dell’impegno verso anni migliori di quelli che ci siamo lasciati alle spalle. Buona festa a tutti, con lo sguardo rivolto con fiducia al futuro”.