“Piano Piano Festival” nasce nel 2016. Evolve, cambia, si trasforma. Si apre a nuovi orizzonti. È così che nel 2020 approda a una nuova dimensione e decide di includere, oltre alla musica, protagonista indiscussa dell’evento, arte, natura e, in particolare scienza.

Nonostante lo stop e i punti interrogativi che precedono l’estate 2020, “Piano Piano Festival” sembra essere giunto ad una svolta. Così, tra gli ospiti figurano astronomi, fisici, professori, che forniscono gli strumenti per osservare il cielo da un’altra prospettiva.

Eppure, nel 2021, appare necessaria una “pausa creativa”, come la definisce lo staff. Ma le cose cambiano in fretta e a luglio viene decisa una nuova edizione del festival. Una “Special edition”, che vedrà Irene Scardia e Carolina Bubbico presentare gli ultimi rispettivi progetti. Si parte domani 8 settembre, presso il chiostro dei Teatini, a Lecce, con “Una stanza tutta per me”, il nuovo album (pubblicato con “Workin’ Label”) della pianista Irene Scardia, che sarà accompagnata da Giampaolo Laurentaci, al contrabbasso, e Filippo Bubbico, alla batteria. A distanza di otto anni dalla precedente pubblicazione, Irene compone il suo terzo lavoro discografico, ispirandosi alla quasi omonima opera di Virginia Woolf (“Una stanza tutta per sé”). Lo spazio che si crea attorno alla sua arte sceglie di mettere in primo piano il pianoforte, assegnandogli un ruolo di centralità e assoluta importanza.

Carolina Bubbico, invece, chiuderà il festival il 30 settembre- anche in questo caso nella splendida location dell’ex convento dei Teatini- con “Il Dono dell’Ubiquità”, pubblicato il 2 ottobre 2020 con l’etichetta indipendente “Sun Village Records”. L’artista sarà affiancata da Giacomo Riggi (tastiere, cori, percussioni), Dario Congedo (batteria), Filippo Bubbico (chitarra, basso, tastiere, cori), Chiara Corallo e Aurora De Gregorio (cori). Dopo il tour estivo, che l’ha vista esibirsi a Manduria, a Tricase e ad Ostuni, Carolina torna a trasmettere la magica atmosfera del suo ultimo album in uno show curato nei minimi particolari. Un viaggio - o forse sarebbe meglio dire “voyage”, come il titolo di uno dei suoi brani -, pur restando fermi ad ascoltare, fra colori, sensazioni e culture differenti.

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