Per festeggiare servono solo sorrisi, comunione, preghiera e gioia di condividere. Anche se la pandemia non ha permesso i classici e grandi festeggiamenti di quartiere, la comunità di Santa Rosa a Lecce ha festeggiato comunque la sua santa patrona e la memoria della Dedicazione della grande chiesa parrocchiale sabato e domenica scorsi.
“Non possiamo fare la festa, ma possiamo fare festa!”. Così il parroco don Damiano Madaro ha invitato tutta la comunità a riunirsi, con le dovute distanze, nel luogo che 61 anni fa è stato consacrato a Dio sotto la protezione di Santa Rosa da Lima, patrona di tutto il quartiere leccese.
Sabato ha presieduto la solenne eucarestia il primo storico parroco e fondatore di Santa Rosa, il card. Salvatore De Giorgi, rimasto per tutti, nonostante la porpora cardinalizia, “don Salvatore” da chi ancora ricorda quei primi anni vissuti nel nuovo quartiere dagli anni ’50 agli anni ’70. Il cardinale, ormai ultra 90enne, ringrazia e loda il Signore per i tanti anni si servizio alla Chiesa e i tanti volti che in quasi 50 anni di episcopato ha incrociato in tutto il mondo, ma precisa come gli anni da parroco a Santa Rosa i volti dei suoi parrocchiani che ricorda e porta nel cuore sono quelli che avranno sempre un valore speciale e unico nella sua vita di sacerdote e poi vescovo.
Al termine della celebrazione il cardinale affiancato da don Damiano ha accompagnato il simulacro di Santa Rosa, tradizionalmente portato in processione per le vie del quartiere, sul sagrato della chiesa in piazza Santa Maria delle Grazie, dove ha solennemente benedetto il quartiere e le famiglie presenti sotto il tradizionale spettacolo pirotecnico che ha illuminato tutto il rione. “Non si può festeggiare” ha ribadito sempre il parroco “ma i segni della festa ci sono e rimangono”.
Domenica è stato il solenne giorno della festa della dedicazione della grande chiesa, centro del quartiere, e a celebrarlo è stato mons. Antonio Montinaro, ex parroco dal 2000 al 2015 e invitato da don Damiano a tornare nella sua vecchia comunità per celebrare quello che è il momento più importante per una parrocchia, la consacrazione del proprio tempio a Dio. È stato un momento solenne ma anche emozionante, pieno di ricordi che hanno solcato tutti i 61 anni di storia della parrocchia e del quartiere, ricordando i vent’anni di don Vito De Grisantis, secondo parroco di Santa Rosa e poi vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, ricordando i tanti gruppi parrocchiali che compongono la comunità, ricordando i passi, il cammino, i sacrifici, i sacerdoti che hanno lasciato il loro segno nella parrocchia e i tanti laici che hanno accompagnato questo cammino. La preghiera forte a Santa Rosa da Lima, oltre che per la protezione del quartiere e di tutte le sue famiglie, è per i poveri a cui la grande comunità leccese ha da sempre guardato con carità e impegno e per uno speranzoso ritorno alla normalità per tornare il prossimo anno a festeggiare Santa Rosa per le vie e le piazze del quartiere con gioia e spirito di famiglia.