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Il 25 marzo scorso si è celebrato il bicentenario della rivoluzione greca del 1821, che portò il Paese all’indipendenza dall’Impero ottomano.

 

 

 

Si tratta di un evento molto importante per la Grecia, ma anche di un’occasione per riflettere sui tratti comuni alla lotta per l’indipendenza dei popoli oppressi: il patriottismo, l’affermazione dell’identità nazionale, la religione quale collante culturale e sociale, la partecipazione attiva delle donne nell’organizzazione e nella gestione di attività militari, tradizionalmente affidate ai soli uomini. In occasione di tale evento, l’altra sera si è svolto a Lecce, presso il Monastero delle Benedettine, un significativo incontro con l'attrice ed intellettuale turca Serra Yilmaz dal titolo "La cultura universale salverà la pace tra i popoli del Mediterraneo". L'evento ha chiuso l’VIII edizione della rassegna di cultura europea "Voci Mediterranee".

Si chiude quindi, questa edizione della rassegna culturale della comunità Ellenica del grande Salento dopo l’evento di apertura a Brindisi e l’incontro proposto lo scorso 27 settembre nella splendida chiesa di Sant’Irene - prima protettrice di Lecce -    con Sua Eminenza il Metropolita Ortodosso Polykarpos Stravropoulos che ha officiato un solenne momento di preghiera per il riposo delle anime dei caduti durante la guerra per la liberazione della Grecia dagli ottomani.

La serata alle Benedettine è stata aperta con un saluto del presidente della comunità ellenica Ioannis Davilis, il quale con estrema emozione e gratitudine ha raccontato del precedente appuntamento sottolineando i comuni legami religiosi e culturali che hanno unito i popoli per una importante pagina della storia di fratellanza e di ecumenismo.

L’incontro con Serra Yilmaz è stato voluto per cercare di spiegare come e perché la cultura universale salverà la pace tra i popoli mediterranei.

Il 25 marzo del 1821 l’impeto dei rivoluzionari ellenici si sentì in tutti gli ambienti liberali dell’Europa dell’epoca, tanti che molti intellettuali partirono per il Peloponneso a sostegno di quelle sacche di resistenza. Fu uno straordinario esempio di coesione attorno all’ideale della libertà come sentimento trasversale. Fa un certo effetto, oggi, riflettere su questa circostanza sulla capacità di sostenersi reciprocamente in nome di un credo fondamentale come quello della libertà.

Shakespeare diceva che il teatro è lo specchio della nostra vita e della nostra società. Crea contatti e legami in grado di farci riconoscere nell’altro.  La nota attrice, musa ispiratrice del famoso regista Ferzan Ozpetek, è stata presentata dalla professoressa Isabella Bernardini d’Arnesano, direttrice del Centro per la diffusione della lingua e cultura greca Dinitris Glaros. A dialogare invece con l’attrice stessa è stata la giornalista Maria Agostinacchio.

 

 

 

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