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In occasione del venticinquennale della scomparsa di Ennio De Giorgi, il Dipartimento di matematica e fisica dell’Università del Salento, intitolato al grande matematico, ha organizzato un incontro in programma domani 25 ottobre 2021 alle 15.30 nell’aula “Enrico Fermi” all’Ecotekne.

 

 

 

Dopo i saluti del rettore Fabio Pollice, del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, del direttore del Dipartimento di matematica e fisica “Ennio De Giorgi” Michele Campiti, sono previsti gli interventi del direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e allievo di De Giorgi Luigi Ambrosio, del prof. Ferruccio Colombini dell’Università di Pisa, della prof. Sandra Lucente dell’Università di Bari, del giornalista scientifico Andrea Parlangeli. L’incontro sarà moderato dal professor Antonio Leaci, docente di Analisi matematica a UniSalento, laureatosi a Pisa con una tesi il cui relatore fu proprio Ennio De Giorgi.

Ennio De Giorgi  - secondo il profilo delineato da Antonio Leaci - è stato uno dei matematici più straordinari del secolo scorso. Nel 1957, a soli 29 anni, risolse uno dei grandi problemi del ’900, il 19mo problema di Hilbert, battendo sul tempo John Nash, poi premio Nobel per l’economia nel 1994, protagonista del libro e del film “A Beautiful Mind”. All’età di 31 anni fu chiamato a insegnare presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove rimase per il resto della sua vita.

Sin dalla metà degli anni Cinquanta, De Giorgi ha rivoluzionato lo studio delle superfici minime, come le lamine e le bolle di sapone, e ha aperto nuovi orizzonti alla matematica. Tuttora le sue idee e i suoi metodi influenzano tante ricerche di matematica pura e applicata in tutto il mondo.

Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, quali il Premio Caccioppoli, appena istituito dall’Unione matematica italiana nel 1960; nel 1973 l’Accademia dei Lincei gli conferì il Premio Presidente della Repubblica; nel 1983, nel corso di una solenne cerimonia alla Sorbona, fu insignito della Laurea ad honorem in matematica dell’Università di Parigi; il Premio Wolf del Presidente della Repubblica di Israele nel 1990. Nel 1992 l’Università di Lecce gli conferì la laurea in filosofia, di cui andava particolarmente fiero.

Fu socio delle più importanti istituzioni scientifiche, in particolare dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia Pontificia dove svolse fino all’ultimo un ruolo attivo. Nel 1995 venne chiamato a far parte della Académie des Sciences di Parigi e della National Academy of Sciences degli Stati Uniti.

Si è battuto anche in difesa dei diritti umani ed è stato uno dei personaggi più carismatici della Scuola Normale di Pisa, dove ha insegnato per quasi quarant’anni. Per tutta la sua vita volle conservare la residenza nella natia città di Lecce.

 

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