Torna domani 19 febbraio la tradizionale accensione della Fòcara in occasione della festa di San Niceta del terremoto, momento legato all’evento sismico che ci fu il 20 febbraio del 1743 e che coinvolse paesi vicini ma risparmiò Melendugno e i suoi abitanti grazie alla protezione del santo patrono.
A causa del picco di contagi di Covid-19 l’evento, che si sarebbe dovuto svolgere il 28 gennaio, è stato rimandato, ma la solennità di quest’anno è particolarmente sentita dalla comunità locale, ricorrendo il 140esimo anniversario della traslazione della reliquia del braccio di San Niceta a Melendugno.
I volontari del Comitato feste, hanno costruito il falò che verrà bruciato domani alle 19 in Via Calimera, mentre una santa messa solenne in onore di San Niceta, sarà celebrata presso la chiesa madre alle ore 18.
Per l’occasione sono stati inoltre coinvolti i bambini e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Rina Durante” che si recheranno nella mattinata del 18 febbraio presso il terreno in cui si svolgerà il rito della Fòcara, porteranno i loro disegni che saranno bruciati nella pira durante il falò e ascolteranno la storia di San Niceta del terremoto. “Con il coinvolgimento di bambini e ragazzi speriamo che la tradizione venga tramandata alle giovani generazioni” ha commentato il parroco di Melendugno don Salvatore Scardino, che conclude: “oggi come allora invocheremo l’intercessione del nostro San Niceta affinché continui a proteggere il nostro paese e i suoi abitanti”.