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Durante il tempo dell’estate diverse parrocchie programmano il campo scuola, un'esperienza formativa comunitaria che consente ai partecipanti di trascorrere alcuni giorni all'insegna della preghiera, della condivisione e del sano divertimento. Si fa esperienza concreta di amicizia, di gruppo, di fede, di servizio e di comunione fraterna.

Ogni campo scuola racchiude in sé una sorta di fascino particolare, unico, irripetibile, frutto dell’esperienza vissuta che lascia nel cuore tracce indelebili di crescita umana, affettiva e anche spirituale.

Dal 27 al 29 agosto e dal 02 al 03 settembre il gruppo giovani e il gruppo dei ministranti della parrocchia “Santi Angeli Custodi” di San Pietro Vernotico, hanno vissuto l’esperienza del camposcuola dove, attraverso la riflessione, la preghiera e il divertimento, si sono condivisi i frutti dei cammini svolti durante l’anno.  

Accompagnati dal parroco don Vincenzo Martella e da alcuni animatori ed educatori i giovani e i ministranti hanno condiviso questi giorni presso l’Oasi Tabor di Santa Caterina di Nardò.

Momenti intensi trascorsi senza cellulari o passatempi ludici tecnologici, in un ambiente sano, isolato e fuori dal caos cittadino, tra l’azzurro dello splendido Mar Ionio che ha accolto tra le “proprie braccia” i ragazzi e i giovani sampietrani per l’ultimo tuffo estivo, prima di “immergersi” nell’avventura scolastica quotidiana.

Incontri di preghiera, tecniche di animazione, riflessioni comunitarie e individuali, uscite serali e giochi hanno rappresentato il mix perfetto per vivere in pienezza i giorni del campo, utili a “cementare” le relazioni del gruppo, generando nuove prospettive per i prossimi impegni parrocchiali.

I giovani si sono confrontati sulla figura di Bartimeo, un cieco bisognoso della luce di Dio, la luce della fede e della speranza. È il paradigma di ogni giovane desideroso di luce che vuole incontrare il Signore per essere guarito dalla “cecità” del peccato e camminare sulla strada della propria quotidianità avendo Lui come guida e come modello da seguire.

La guida biblica carismatica che ha accompagnato i ministranti è stato, invece, il re Davide, un giovane ricco di tanti doni e virtù, ma anche pieno di debolezze e peccati scelto da Dio, non per i propri meriti, ma scrutando le profondità dell’esistenza, così come descritto dal profeta Samuele: “Io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore” (1Sam 16,7).

La bellezza e l’originalità di questi due campiscuola è stata la diversità dei partecipanti: differenti fasce di età e diversi bagagli esperienziali-aggregativi hanno rappresentato una preziosa ricchezza che ha intessuto e rafforzato i rapporti nei due gruppi inerenti alla conoscenza, all’amicizia e al rispetto per i nuovi arrivati.

Accolto con grande entusiasmo nel gruppo giovani è stato il giro in barca: una mini crociera di alcune ore nel mare cristallino dove hanno potuto ammirare le splendide spiagge della costa jonica del Salento arricchite da pittoresche isolette incontaminate e tutte da scoprire.

L’ultima notte del campus è stata vissuta visitando Gallipoli, tuffandosi al chiaro di luna tra le splendide acque delle “Maldive del Salento” e ammirando l’alba, con una preghiera di lode e di ringraziamento presso il faro di Punta Palascia a Otranto.

Particolarmente sentita, per i ministranti, è stata la celebrazione eucaristica finale con la partecipazione delle famiglie. Qui i ragazzi hanno rinnovato il proprio impegno a mettersi in ascolto della Parola di Dio, servendo il Signore nella quotidianità delle proprie giornate, in famiglia, a scuola, in chiesa, tra gli amici. In memoria dell’unzione con il Sacro Crisma nel giorno del proprio Battesimo, si sono fatti ungere il capo con l’olio, ricordando la consacrazione a sacerdoti, re e profeti, così come Dio ha unto Davide, re di Israele.

Sentendosi amati da Dio, ognuno si deve abbandonare, come Bartimeo e Davide al suo amore, compiendo, nella quotidianità della propria vita, grandi cose. Amati si deve amare, attraverso il servizio all’altare e nella propria comunità, seguendo l’esempio di Cristo, luce e Salvatore del mondo.

 

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