Si è concluso da pochi giorni il grest parrocchiale di Santa Maria del Popolo in Surbo. La parrocchia è diventata per dieci giorni “L’isola che c’è”, dove circa 50 bambini, guidati da animatori ed educatori, hanno condiviso esperienze di crescita.

Hanno fatto comunità ed hanno appreso come la Parola che ogni domenica ascoltiamo nel vangelo può trasformarsi in un stile di vita che ci deve rendere cristiani credibili nelle azioni così come nelle parole.

Accompagnati dalla figura di Peter Pan hanno ripercorso l’esperienza del sogno e le loro aspirazioni future mentre insieme a Wendy hanno appreso l’importanza degli affetti, la volontà di crescere, maturare e diventare adulti, l’importanza della casa e della famiglia riconoscedo la somiglianza con la parrocchia e la comunità.

Hanno volato con la fantasia e non solo, visitando l’areoporto militare di Galatina e dopo tanto lavoro ci si sono concessi un giornata di divertimento a Carrisiland.

Hanno sognato l’oratorio, un luogo fisico che resterà un posto arido se non sarà riempiot da entusiasmo, voglia di fare, di accogliere e testimoniare la bellezza di conoscere Gesù.

I bambini hanno fatto anche esperienza di servizio pulendo i locali del salone dove ogni giorno condividevano il pranzo ed a turno servendo i propri compagni di viaggio con le varie portate; tutto questo è reso possibile dalle tante volontarie che ogni giorno silenziosamente svolgono un servizio gratuito alla nostra comunità e ci hanno permesso di fare esperienza della mensa come luogo di comunione e condivisione.

All’interno del grest anche un piccolo spettacolo realizzato dai bambini con l’aiuto degli animatori con lo scopo di presentare a tutti i genitori la bellezza riscoperta in questi giorni e che si puo realizzare quando si lavora tutti insieme.

L’esperienza si è aperta con la messa domenicale ed è terminata con un’altra celebrazione eucaristica affinchè resti chiaro il motore che muove il nostro Grest e che ci distingue da qualunque altra associazione di volontariato, ovvero l’amore verso Dio e verso il prossimo.

È così che la parrocchia è diventata l’isola che non c’è, quel luogo in cui divertirsi e riscoprirsi fratelli, in cui aiutarsi e collaborare, fare gruppo e mettersi a servizio, un’esperienza che sia testimonianza luminosa di quell’amore che auguriamo a tutti i nostri bambini di sperimentare.