Huracán, conta 2,8 milioni di visualizzazioni su YouTube, Noche, 2,4 milioni, Sencillamente, 2,3 milioni.  La band che li ha prodotti è Hakuna. una band cattolica che lo scorso 16 settembre ha registrato il tutto esaurito, per la seconda volta, al Palacio de Vistalegre a Madrid, 10 mila posti.

Il prossimo 6 gennaio, il concerto è programmato al Wizink Center, riempito lo scorso anno dai Coldplay. È una band molto particolare, perché è la sintesi di tante piccole band, attorno alle quali è cresciuto un nuovo movimento cattolico giovanile che porta lo stesso nome, preso dalla canzone del film Il Re Leone, Hakuna Matata. Un nome che racconta la gioia della fede, la serenità, la certezza di essere guidati da Dio.

Il movimento nasce dall’ intuizione di un sacerdote: José Pedro Manglano, al ritorno dalla Gmg con l’idea di prolungare quell’esperienza attorno a due capisaldi: la musica e l’adorazione eucaristica. Un mix che ha funzionato al di là delle aspettative. Nel tempo, il movimento è diventato strutturato, con la formazione e con un cammino ben preciso, fatto anche di formazione dottrinale, con ritiri periodici chiamati God stops. Oggi Hakuna ha gruppi stabili in 48 città e 36 diocesi spagnole, spingendosi anche all’estero.

Le riviste non cattoliche ne parlano con entusiasmo, i giornali cattolici elogiano il movimento come rivoluzionario.

Hakuna riesce a dare ai giovani qualcosa che le parrocchie faticano a offrire, spiega don Julio Gómez, vicario parrocchiale a Madrid, esperto di comunicazioni sociali.

Nelle parrocchie le persone vengono a messa e se ne vanno, senza conoscersi, oppure vengono a messa ma non partecipano alle iniziative di formazione, oppure ci vanno ma non hanno una vita di preghiera. Hakuna offre una proposta integrale di vita cristiana, e un giovane che va all’adorazione eucaristica sa che dopo può fermarsi con quelle persone in ginocchio accanto a lui per bere una birra, condividere una serata, perché anche questo fa parte del cammino.

Ancora una volta la testimonianza di vita è credibile, perché la Parola si incarna nella vita di tutti i giorni.