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Sotto il colonnato del Bernini, è iniziata la quinta edizione di esposizione internazionale di presepi dal mondo, promossa dal Dicastero per l’evangelizzazione.

 

 

 

All’inaugurazione, accompagnata dalla banda musicale della Gendarmeria vaticana, era presente anche una rappresentanza arrivata dall’Ucraina insieme ai membri dell’ambasciata ucraina presso la Santa Sede.

Una scelta voluta quella che la mostra si apra e si chiuda con i presepi provenienti dall’Ucraina.

La mostra resterà aperta fino a domenica 8 gennaio 2023, dalle 10 alle 19.30, tutti i giorni. L’ingresso è gratuito e non è prevista la prenotazione. I volontari del Dicastero per l’evangelizzazione saranno presenti per tutta la durata dell’evento per offrire un servizio di accoglienza.

Mons. Fisichella ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Il Natale non esisterebbe senza il presepe: il presepe è simbolo di una tradizione di pace, perché portatore di un messaggio universale di amore, unione e fratellanza”.

I presepi che si potranno ammirare visitando la mostra, costituiscono una grande attrattiva poiché, venendo da vari paesi esteri e da varie regioni italiane, sono costruiti con stili molto diversi fra loro e con materiali a volte anche inusuali. Ritroveremo presepi in: pasta alimentare, sughero, argilla, riso, conchiglie, pannolenci, terracotta invetriata, zucchero, parti metalliche di automobili, semi di zucca, palline da ping pong e molti altri.

Il presepe ucraino è stato realizzato da una suora che ha scelto di rappresentare la natività ambientandola nei sotterranei delle acciaierie Azofstal di Mariupol.

Tra i presepi anche manufatti che riportano in primo piano l’emergenza climatica e la tragedia delle migrazioni nel Mediterraneo, come quello realizzato dalla Fondazione romana Villa Maraini Onlus, un Centro antidroga per il recupero dalle dipendenze patologiche. Saranno presenti anche alcune statue di un presepe monumentale proveniente da Viterbo e opere prodotte da diverse associazioni italiane di presepisti.

Non è importante come si allestisce il presepe, ciò che conta è che parli alla nostra vita”, scrive il Papa nella lettera apostolica sul presepe firmata a Greccio.

“È come un Vangelo vivo”, il presupposto di una “bella tradizione” da sostenere e realizzare “in famiglia, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze”. “Il presepe ci fa vedere, ci fa toccare questo evento unico e straordinario che ha cambiato il corso della storia”.

 

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