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I genitori sono “cooperatori con Dio in ordine al dono della vita a una nuova persona”, sono suoi “collaboratori” e “interpreti del suo amore”, ma i figli sono anzitutto figli di Dio (Gaudium et Spes, 50). Come spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica: “I genitori devono considerare i loro figli come figli di Dio” (C.C.C., 2222).

Quando si parla di generare i figli, si intende la reciprocità della relazione con i figli. I genitori non ‘fanno’ i figli, ma li ricevono da Dio come un miracolo di amore e un dono senza fine. I genitori non sono padroni dei figli! Li accolgono come in affido, con il compito di proteggerli, difenderli, aiutarli a crescere, contribuire a far discernere la vocazione cui sono chiamati, ma senza un’autorità assoluta sulla loro vita.

Si parla di generare la famiglia come comunità in missione: la comunità familiare feconda ‘è’ una comunità in missione. La vera fecondità deve condurre a generare Dio nei figli, biologici o affettivi che siano, e a farli crescere nel percorso della santità.

La Familiaris Consortio arriva a dire che solo per questa via i genitori diventano pienamente genitori: “Pregando con i figli, dedicandosi alla lettura della parola di Dio e inserendoli nell’intimo del corpo eucaristico ed ecclesiale di Cristo con l’iniziazione cristiana, i genitori diventano pienamente genitori, generatori cioè anche di quella vita che scaturisce dalla pasqua di Cristo” (Familiaris Consortio, 39).

 

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