Papa Francesco: “la famiglia è un tesoro, bisogna custodirla sempre e difenderla”. Così, prima della preghiera mariana dell’Angelus, il 30 dicembre 2018, il Pontefice affermò riflettendo sulla festa della Santa Famiglia di Nazareth.
“Un Governo che non vede i bisogni di chi ha figli”, ha titolato Famiglia Cristiana del 14 maggio l’articolo di Francesco Belletti, direttore Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia), dal 2009 al 2015, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari.
Un attacco forte, nel quale si legge: “Per l’ ennesima volta - afferma Belletti - tra le priorità del Paese la famiglia non c’è. Non è infatti automatico che aiutare i lavoratori significhi sostenerla. E sono ormai intollerabili quei provvedimenti economici (i 600 euro per i lavoratori autonomi) che non tengono conto dei carichi familiari. Dopo aver aspettato così tanto, certamente le aspettative delle famiglie con il Decreto Rilancio sono rimaste deluse. Per l’ennesima volta, verrebbe da dire, e uno ci dovrebbe ormai essere abituato, alle promesse non mantenute dei Governi - e questo, quanto a promesse, non è stato secondo a nessuno dei Governi precedenti. … Ma stavolta la delusione è ancora più grave e cocente, proprio perché siamo in emergenza - tutti siamo in emergenza, ma troppe famiglie “sono più in emergenza”. E per queste nel Decreto del Governo non c’ è traccia”.
“La lista potrebbe allungarsi ancora ma - afferma ancora Belletti - credo che il nodo sia chiaro: per l’ennesima volta, tra le priorità del Paese scelte dal Governo la famiglia non c’è, mentre le famiglie continuano a tenere insieme relazioni, solidarietà, protezione delle persone fragili, responsabilità sociale, educazione”. Ed è giustissimo, perché la famiglia fa proprio tutto questo, per i suoi membri anziani, bambini, disabili eccetera, ragione per la quale ho sempre raccomandato ai parroci di privilegiare la pastorale familiare che abbraccia tutte le problematiche di carattere materiale e spirituale delle persone.
Ma la famiglia è la cellula fondamentale della società non solo per noi cattolici, infatti La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata a Parigi, il 10 dicembre 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al comma 3 dell’articolo 16 così recita : “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”.
Nel 1994 l’Assemblea Generale dell’Onu ha fissato la data del 15 maggio per la Giornata mondiale della Famiglia, riconoscendo che è il “fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”.
Con realismo e con verità dobbiamo avere il coraggio di dire che la famiglia è sotto attacco. Un attacco che si concretizza in misure legislative, economiche, giuridiche aventi tutte una stessa radice politico- culturale: la destrutturazione (e, quindi, l’annientamento) della “società naturale fondata sul matrimonio”, come recita la nostra Costituzione. Nel nostro Paese è molto facile individuare le tappe di questa strategia, che si materializza in atti legislativi a partire dal 1970, legge sul divorzio, 1978 legge sull’aborto, 2004 legge sulla fecondazione artificiale, 2016 legge sulle cosiddette unioni civili, 2017 legge sull’eutanasia. Nel mirino c’è sempre lei: la famiglia, diluita, frammentata, sfilacciata nei forti legami esistenziali che la caratterizzano, così da renderla insignificante sul piano culturale e sociale.
Altro nemico della famiglia è la teoria del gender. Nei giorni scorsi, il filosofo francese Michel Onfray, il principe degli atei, ha attaccato pesantemente la teoria del gender, sulle orme di George Orwell, descrivendo la nuova forma di totalitarismo che domina in Europa: «Postula la separazione dell'uomo dalla natura. E punta a creare un individuo neutro».
Dobbiamo combattere con risolutezza la dittatura del pensiero unico dominante radical chic che in modo verbalmente molto violento cerca di allinearci agli obiettivi dei poteri forti, ai suoi codici ideologici, attraverso i cani da guardia che in modo spregiudicato tentano di stabilire un nesso inaccettabile tra amore della famiglia e omofobia per cercare di isolarci e impedirci di difendere e tutelare il nostro modello di famiglia.
Cicerone, alcuni decenni a.C. definisce la famiglia principium urbis et quasi seminarium rei pubblicae, seminario, potremmo dire vivaio della Nazione, all’interno del quale si procreano i figli e li si forgia moralmente. La nostra Costituzione riconosce solennemente i diritti della famiglia, quale società naturale fondata sul matrimonio (art. 29), sancisce il dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli (art. 30) e affida allo Stato il compito di agevolare la formazione e l’adempimento delle funzioni (art. 31). La famiglia è definita come “società naturale” nell’articolo 29, cioè una realtà “pregiuridica”, che esiste indipendentemente dal diritto.
Vorrei ricordare in particolare: noi credenti non dobbiamo mai dimenticare che la famiglia è istituzione divina, prima ancora che umana, atteso che il Dio Incarnato ha scelto di nascere e crescere “in sapienza, età e grazia” in una famiglia, con un papà ed una mamma in carne ed ossa; nel 1994, Anno della Famiglia, Giovanni Paolo II indirizza una Lettera alle Famiglie, nella quale ricorda l’espressione “chiesa domestica”, che il Concilio ha fatto sua nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium al n. 11, il titolo più che mai significativo che il Concilio ha scelto nella Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et spes, parte II, capitolo I, Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione; l’importante riferimento costituito dall’Esortazione apostolica Familiaris consortio del 1981; l’affermazione che la famiglia è “il santuario della vita” contenuta nella Lettera enciclica Centesimus annus dell’1 maggio 1991 al n.30.
La famiglia sia dunque al centro dell’azione politica e per noi cattolici anche al centro dell’azione pastorale.