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Andrà in onda domani 21 giugno, alle 24.25 su Raiuno, “Giovanni XXIII, il Papa della bontà”, di Stefano Girotti, l’ultimo reportage del format “L’Uomo in bianco”, quattro inchieste tra memoria e attualità, prodotte da Rai Vaticano e Rai Premium, con testimonianze inedite e immagini esclusive dei pontificati.

 

 

 

 

“Il linguaggio di Papa Roncalli - dice il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura - era estremamente esile, se si vuole, estremamente agevole, facile, agile ma riusciva a percorrere la sensibilità, l’ascolto del tempo”. 

Nei ricordi del suo aiutante di camera, Guido Gusso, emerge il tratto autentico della sua fede: “appena diventò Papa, i curiali mi dissero che ogni volta si incontrava il Papa avrei dovuto inginocchiarmi. Così ho fatto il primo giorno. Ma il secondo giorno Papa Giovanni mi ha chiamato e mi ha portato davanti al Santissimo, in cappella, e mi ha detto: facciamo un patto? Tu mi baci la mano al mattino, mi dai il buongiorno. Alla sera mi baci la mano e mi dai la buonanotte. Ma se devi inginocchiarti, apri le porte della cappella e ti inginocchi davanti al Santissimo”. 

A ricostruire il contesto storico e politico del pontificato di Giovanni XXIII è Alberto Melloni, storico e segretario della Fondazione Scienze religiose di Bologna

 

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