Con una lettera ai parroci e agli amministratori parrocchiali della diocesi di Albano, il vescovo Marcello Semeraro ha aperto a una prima “attenuazione” delle disposizioni del 26 marzo scorso, in cui si disponeva “il differimento, sino a nuove disposizioni, della celebrazione comunitaria dei Sacramenti della Prima Confessione e della Prima Comunione”.
Da domenica scorsa, infatti, i parroci, “in dialogo coi catechisti”, potranno concordare con singole famiglie “il primo accesso alla mensa eucaristica per il proprio figlio/figlia durante la celebrazione di una messa domenicale, senza pregiudizio delle vigenti normative”, con l’impegno a “osservare forme esterne sobrie e riservate ai soli componenti del nucleo famigliare” e “rispettando la possibilità di un normale accesso per la celebrazione eucaristica a tutti gli altri fedeli”.
“Per evidenziare il carattere sempre comunitario di tali personali eventi, nella preghiera eucaristica di queste messe, si ricorderanno quelli che ricevono per la prima volta l’Eucaristia facendo ricorso alle intercessioni presenti nel Messale Romano inserite tra le messe rituali. Il loro contenuto potrà anche offrire qualche spunto omiletico”, aggiunge mons. Semeraro, che conclude con una riflessione sull’Eucaristia: “Da questo alimento della nostra fede, che pure accresce la speranza e rafforza la carità, impariamo tutti ad aver fame di Cristo, pane vivo e vero e a nutrirci di ogni parola che esce dalla sua bocca”.