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“Sono ormai 40 anni che ci sono controversie sul tema Medjugorje, relative alla questione delle apparizioni ma anche per quanto riguarda l’attività pastorale”.

 

 

Lo ha affermato mons. Henryk Hoser, visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, durante la conferenza stampa di apertura del tradizionale Festival dei giovani. Lui ha precisato che “alcuni sono dei ferventi sostenitori di Medjugorje, altri sono contrari ma a loro rispondo: ‘Venite e vedrete’ e potrete rendere testimonianza”.

Mons. Hoser ha raccontato che “dal maggio del 2019, quando è caduto il divieto per sacerdoti e vescovi di organizzare i pellegrinaggi, abbiamo avuto tanti cardinali, vescovi e arcivescovi ma la pandemia ha interrotto tutto”.

“Non sappiamo quante persone potranno venire ora - ha aggiunto -, quanti potranno passare la frontiera con il test per coronavirus che attesta la salute in regola”. Secondo il visitatore apostolico in carica da due anni, “l’approccio della Santa Sede nei confronti di Medjugorije è molto buono e positivo ma la Chiesa agisce in modo tranquillo e piano piano”.

“Medjugorje di fatto è un ‘santuario internazionale’ - ha ritenuto -, però giuridicamente ancora siamo solo parrocchia e non abbiamo il titolo di santuario, né nazionale, né internazionale”.

A suo avviso, “la situazione sta migliorando sempre di più e una prova di questo è anche la sua presenza”. “A rendere la situazione più buona contribuirà anche ll nuovo vescovo di Mostar, mons. Petar Palic”. Medjugorje, infatti, appartiene al territorio della diocesi di Mostar-Duvno. Nonostante la pandemia anche quest’anno molti giovani si sono riuniti per il Festival sotto il motto “Venite e vedrete” (Gv.1,39), nel luogo spirituale della Bosnia-Erzegovina, tra cui anche ragazzi da altri Paesi europei. Per l’occasione Papa Francesco quest’anno ha inviato un messaggio speciale proclamato dal nunzio in Bosnia-Erzegovina, mons. Luigi Pezzuto.

 

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