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Il racconto del dolore, della solidarietà della speranza. Il racconto dell’eroismo e della condivisione di una Chiesa che ha vissuto anche con i tanti sacerdoti scomparsi il “martirio” della pandemia.

 

 

Alla vigilia della ripresa delle attività lavorative, economiche, scolastiche, sociali e culturali, un viaggio nei territori scenari drammatici del Covid-19. Da Codogno a Piacenza, da Bergamo a Cremona, Per non dimenticare, una puntata del programma di Rai Vaticano “Viaggio nella Chiesa di Francesco”, di Massimo Milone e Nicola Vicenti, dedicata alla memoria dei giorni drammatici e al coraggio della ripartenza, tra il perdurare di una emergenza sanitaria e lo slancio solidale di uomini e comunità, in onda su Raiuno stanotte alle 24.25 (in replica su Rai Storia domenica 6 settembre alle 12.30 e per l’estero sui canali di Rai Italia). Il viaggio è di Stefano Girotti Zirotti, le interviste di Stefano Ziantoni e Guido Pocobelli Ragosta. Parlano, tra gli altri, il vescovo di Cremona Antonio Napolioni, mons. Iginio Passerini parroco di Codogno, la sorella di don Paolo Camminati morto di Coronavirus, don Mario Carminati parroco di Seriate e il cappellano militare don Paolo Lamelza.

Stefano Ziantoni ha incontrato il card. Angelo Comastri, lo storico Andrea Riccardi e l’attrice Monica Guerritore. Cosa rimane al cuore di noi tutti, credenti e non credenti, di quei giorni drammatici? Per Comastri “il virus innanzitutto ci ha fatto comprendere che di questo mondo non siamo padroni bensì ospiti”. Inoltre “noi sacerdoti, soprattutto, dobbiamo metterci in testa che non basta solo annunciare il Vangelo: occorre testimoniarlo”.

“Si è trattato - ancora parole del cardinale che durante tutta la quarantena ogni giorno ha pregato il rosario con milioni di italiani - di una esperienza inimmaginabile che ha permesso a tante persone che si erano allontanate di riavvicinarsi a Gesù”. Per Riccardi, “occorre superare stupide rivalità: insieme è la soluzione della crisi”. Per Monica Guerritore “abbiamo riacquistato uno spazio vuoto che dobbiamo riempire in un modo diverso”.

 

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