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Papa Francesco è continuamente “monitorato” e in Vaticano “non c’è particolare allerta, usiamo la prudenza”, anche se ha incontrato di recente il card. Luis Antonio Tagle risultato positivo al Coronavirus.

 

 

Lo ha dichiarato il card. Pietro Parolin, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di una conferenza sui 45 anni dagli accordi di Helsinki, svoltasi presso l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, e nell’ambito della quale c’è stato un colloquio privato tra il segretario di Stato vaticano e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non c’è “particolare allerta, usiamo la prudenza”.

Parolin ha rivelato ai giornalisti di aver rischiato lui stesso di contrarre il Covid-19 nella missione in Libano. “Poi però - ha spiegato il segretario di Stato - ho fatto due tamponi per essere sicuro. Ma rischiamo tutti, io credo che dobbiamo guardare le cose anche con sano realismo, siamo prudenti, certo, non esasperiamo le cose ma altrimenti dovremmo chiuderci tutti in casa e non uscire più”.

“Povero cardinale Tagle, stava bene, si vede che nel tragitto si è incontrato con il virus, mi dispiace per lui, ecco questo veramente, è andato per il compleanno della mamma, speriamo che non sia niente…”, ha commentato il cardinale a proposito del porporato flippino.

“Il Papa è continuamente monitorato, certo se va uno che ha il Covid glielo attacca, ma non credo”, ha proseguito. Interpellato su un possibile nuovo lockdown, il cardinale ha risposto: “Per fortuna il presidente Conte ha detto nei giorni scorsi che non ci sarà”. Alcuni giornalisti hanno chiesto anche a Parolin delle condizioni del segretario particolare di Joseph Ratzinger, mons. Georg Gäenswein, che sarebbe stato ricoverato per un problema di salute legato ai reni: “Non ne so nulla, adesso appena rientro in Vaticano chiederò informazioni”, la risposta.

 

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