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Un arcivescovo caldeo, Mikael Moussa di Mousol, è stato nominato per un prestigioso premio dell'Unione Europea per i suoi sforzi, nel preservare migliaia di importanti documenti storici, dall'invasione di Mosul da parte dello stato islamico nel 2014.

 

 

L''arcivescovo durante l'attacco, era sacerdote ed è entrato in azione quando la battaglia era ormai perduta, e le forze curde si stavano battendo in ritirata. Ha organizzato un gruppo per stipare in due camioncini 1300 manoscritti preziosi e fragili. Manoscritti importanti per la storia del suo popolo
Il sacerdote ha fatto partire due camion, rimanendo con la sua gente mentre i veicoli percorrevano chilometri, per riuscire a raggiungere la capitale curda.
Ha raccontato più volte che durante l'avanzata dell'Isis, servivano molti piedi e molte mani, ma tutti avevano paura.
Ha chiesto a Dio di avere 10 piedi 10 mani per salvare libri e persone, improvvisamente si è visto circondato dai giovani che lo hanno aiutato in questa missione.
Il vescovo ha dovuto affrontare una vera e propria tragedia, ha visto il suo popolo soffrire vittime innocenti in modo particolare gli yazidi, un popolo pacifico.
Nel ricevere il premio ha incoraggiato i cristiani a superare le barriere formate dalla razza dalla religione e dall'etnia. Solo così si potrà trovare la vera pace.

 

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