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Alle 15.55 di ieri, Papa Francesco ha firmato, sulla tomba di San Francesco nella basilica inferiore di Assisi, la sua terza enciclica, “Fratelli tutti”, sulla fraternità e l’amicizia sociale. valori quanto mai imprescindibili per ridare speranza e slancio a un’umanità ferita anche dalla pandemia di Covid-19.

 

 

Il titolo è tratto dalle Ammonizioni di San Francesco d’Assisi. Il riferimento, in particolare, è alla sesta Ammonizione, che recita così: “Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore, che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce”.

Prima di apporre la firma sul suo documento magisteriale, il Santo Padre ha detto a braccio: “Adesso firmerò l’enciclica. La porterà sull’altare mons. Paolo Braglia, che è incaricato della traduzione e anche dei discorsi del Papa nella prima sezione (della Segreteria di Stato, ndr). Lui sorveglia tutto, e per questo ho voluto che lui fosse presente e la portasse sull’altare”.

Poi il Papa ha ringraziato anche due altri traduttori di lingua portoghese e di lingua spagnola, Juan Antonio Cruz e Antonio Ferreira, e ha spiegato così il suo gesto: “È un segno di gratitudine a tutta la Prima sezione della Segreteria di Stato, che ha lavorato per questa stesura e traduzione”. “Sono umili, questi traduttori”, ha scherzato infine il Papa chiamando i tre membri della Prima sezione della Segreteria di Stato accanto a sé sull’altare e invitandoli a togliere momentaneamente la loro mascherina per permettere una foto-ricordo. I frati presenti hanno salutato la firma e questo momento di ringraziamento con un applauso. Oggi la presentazione ufficiale sul portale della Santa Sede.

 

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