Ieri da Lecce un messaggio provocatorio - almeno per chi non vuole meschinamente farsi distrarre da altri banali dettagli - e profondo nella sua semplicità. Nei giorni in cui striscioni, manifesti e scritte si sprecano.
Una testimonianza più che un concerto in grande stile la presenza di Sandro Giacobbe, cantante che ha messo in musica e parole l’amore soprattutto negli anni ’70 e ’80 nella sala di comunità della parrocchia San Massimiliano Kolbe di Lecce.
All’interno dell’Istituto Penitenziario di Borgo San Nicola, a Lecce, c’è una delle più grandi falegnamerie carcerarie ad oggi in funzione. Ne sono rimaste pochissime su tutto il territorio nazionale e quella salentina si distingue per dimensione e numero di detenuti che sono stati impiegati nella lavorazione del legno.
Una visita a sorpresa quella che mons. Seccia ieri sera ha compiuto presso la Comunità Emmanuel di Lecce dove si erano riuniti i sacerdoti che svolgono il loro ministero in città con gli ospiti della struttura.
Un progetto per riaffermare il contrasto al fenomeno della violenza sulle donne. L’iniziativa, denominata “Rete d’azione femminile e maschile” è stata realizzata da Lara Carrozzo e verrà presentata domani 16 maggio, a Campi Salentina, alle 19, presso il centro culturale Casa “Calabrese-Prato”.
L’incontro con l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia è stato il naturale approdo successivo al racconto dell’esemplare storia di Sajjad Ahmed, su Portalecce nella rubrica “L’ospite della domenica”.