Vespasiano Genoino nacque a Gallipoli il 25 settembre 1552. Scarse sono le notizie sulla vita di questo architetto e scultore attivo perlopiù nel Salento, del quale sono note quasi esclusivamente opere in legno.
La prima opera del Genoino di cui si hanno notizie certe è il fonte battesimale scolpito nel 1588 per la cattedrale di Gallipoli su commissione del vescovo della città, Ortis.
Intorno all’ultimo decennio del ‘500 vanno datati il Crocifisso e i rilievi del soffitto raffiguranti l’Immacolata e le Grazie.
Alla piena maturità stilistica del Genoino appartiene il Cristo alla colonna, datato 1618, conservato nella chiesa del Carmine a Lecce.
Secondo Paone, potrebbe spettare al Genoino anche il Crocifisso della chiesa di S. Irene di Lecce.
A Martina Franca, secondo quanto riportato in un’anonima cronaca locale del XIX secolo, il Genoino scolpì, intorno al 1630, il Crocifisso nella chiesa del Carmine e, nella collegiata, il Cristo alla colonna, entrambi ancora in loco. Spetterebbe alla mano del Genoino, come afferma Boraccesi, il Crocifisso nel convento dei padri cappuccini di Rutigliano, nei pressi di Bari, acquistato forse dai religiosi in seguito a un evento miracoloso.
In base a una serie di notazioni stilistiche, al catalogo delle opere del Genoino si può anche aggiungere un gruppo di statue lignee, tutte conservate in chiese del Salento; si tratta della Pietà della cattedrale di Ugento, del gruppo raffigurante la Passione di Cristo nella chiesa parrocchiale di Gagliano del Capo, dei Crocifissi dell’arcipretale di Tricase, di Campi Salentina, di Squinzano.
Non si conosce la data di morte del Genoino avvenuta probabilmente poco dopo il primo maggio 1637, giorno in cui risulta fare testamento.