Secondo la tradizione leccese, il primo vescovo della città, alla sua nascita, venne chiamato Publio, come il padre. Fu solo in seguito al battesimo che assunse il nome di Oronzo, con cui oggi viene venerato.
Come di consueto nella tradizione leccese, la solennità dell'Assunzione della Vergine segna anche l'inizio dell'attesa Undena ai santi patroni della città.
Il 14 agosto 1851 una parte del sud Italia tremò a seguito di un terremoto di devastante potenza. La città che ebbe la peggio, con danni alle strutture e migliaia di vittime, fu l’antica Melfi, assieme ad altre cittadine del Vulture.
Svettando sulle teste e davanti agli occhi di migliaia di leccesi affollati in piazza per assistere a questo storico momento, Sant’Oronzo è ufficialmente tornato sulla cima della storica colonna dopo la benedizione dell’arcivescovo Michele Seccia.
Piace ai leccesi il passatempo “Trova le differenze”. Il gioco, applicato a scoprire le dissomiglianze tra la statua di Sant’Oronzo originale e la sua copia, ha dato il via, in questi due giorni di esposizione della nuova opera in bronzo, a un vivace dibattito in città e sui social.
La statua di Sant'Oronzo, com'è ormai noto, arrivata a Lecce giovedì scorso, tornerà a svettare in cima alla colonna romana oggi 13 aprile, intorno a mezzogiorno: diretta Facebook e YouTube sulla pagina e sul canale di Portalecce.